Apple ha messo le mani su Infinite Music Engine: cos’è?

La startup Infinite Music Engine è stata acquisita da Apple: possibile coppia vincente?

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Apple ha ottenuto nei giorni scorsi Infinite Music Engine, ovvero una startup nata in Gran Bretagna nell’agosto del 2016 che crea playlist musicali e le adatta al battito cardiaco degli utenti. AI Music è specializzata nella creazione di musica personalizzata tramite l’intelligenza artificiale e diversi algoritmi capaci di adattare l’audio al genere musicale preferito di chi lo sta ascoltando. Inoltre, la società è anche in grado di creare colonne sonore (esenti da royalty) capaci di adattarsi ai battiti cardiaci oppure prevedere brani per specifiche azioni, come ad esempio un allenamento fisico (il tutto sfruttando l’intelligenza artificiale). La startup, negli anni, ha collaborato già con note realtà, quali: Universal Music, Made Music Studio e Abbey Road Re.

Stando a quanto riportato da Bloomberg, il colosso di Cupertino vorrebbe utilizzare la tecnologia AI per rendere più forte la sua attuale offerta in ambito audio su Apple Music, HomePod mini oppure con Apple Fitness+ (AI Music potrebbe accostare una colonna sonora ideale in base al tipo di workout). Questo genere di tecnologia è in grado di generare soundtrack dinamiche in base alle interazioni degli utenti, ma anche a seconda dei cambiamenti fisici degli stessi, ad esempio preferendo brani più ritmati quando si sta incrementando il ritmo della corsa. Secondo Infinite Music Engine, l’intelligenza artificiale è in grado di far corrispondere la musica al nostro umore, che sarà studiato in base ai contenuti visionati ed alle interazioni con il telefono.

Inoltre, le future AirPods potrebbero utilizzare i microfoni ambientali ed i diversi sensori per elargire maggiori dati e informazioni all’algoritmo, offrendo così la giusta playlist, ad esempio per quando si fa la spesa rispetto a quando si prende la metro. C’è da dire che Apple non ha voluto condividere e commentare l’acquisizione di Infinite Music Engine e dunque la quota pagata per la collaborazione resta ignota.

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