Fine delle restrizioni nel Regno Unito: il trucco di Johnson per salvare la poltrona sulla pelle dei britannici

La decisione serve al premier per coprire lo scandalo delle feste alcoliche a Downing Street durante il lockdown

Johnson fine restrizioni nel Regno Unito

INTERAZIONI: 0

Quando il virus si è diffuso in tutta Europa, lui si è subito distinto per una decisione che è costata al Regno Unito migliaia di vittime. Il premier Boris Johnson decise che il suo popolo doveva contagiarsi e prendere il Covid per ottenere l’immunità di gregge. Decine di scienziati gli consigliavano di porre in essere subito delle misure di contenimento ma lui lasciò andare seguendo una sua stramba teoria. Dopo qualche settimana dovette ricredersi e costringere le persone in un durissimo lockdown nel momento in cui si rese conto che gli ospedali stavano scoppiando.

Dopo quell’errore gravissimo non si fece da parte, anzi. A distanza di due anni dall’inizio di questa tragedia mondiale, ci riprova per un mero calcolo politico. Il premier inglese ha annunciato che a partire dal prossimo 25 gennaio non ci saranno più restrizioni nel Regno Unito. Non dovrà essere esibito il passaporto vaccinale e addirittura non dovranno essere più usate nemmeno le mascherine nei luoghi chiusi. In pratica un vero e proprio “liberi tutti” che ricorda molto la sciagurata decisione di non imporre le restrizioni a inizio pandemia.

Secondo alcune previsioni, sembra che il picco dei contagi sia stato raggiunto nel Paese e questo è bastato a Johnson per prendere una decisione drastica. Una decisione fortemente populista che presta il fianco a coloro che lamentano problemi all’economia, ma anche a tutte le persone esasperate da due anni di sacrifici. Una decisione che, però, al momento non ha alcun senso dal punto di vista scientifico ma che serve solo per farlo rimanere al numero 10 di Downing Street.

La fine delle restrizioni nel Regno Unito sono la sua ultima chance di salvare la poltrona

Johnson è attualmente travolto da un ultimo scandalo: i party alcolici proprio nella sede del governo britannico durante il lockdown. Un’ennesima figuraccia che però stavolta sembra essere quella decisiva. È a un passo dalla sfiducia ed è attaccato dai suoi stessi compagni di partito, alcuni dei quali sono passati ai Labour per la vergogna. Ormai è un leader considerato completamente inaffidabile e per questo sta tentando la carta della disperazione, provando a portare la pancia del popolo dalla sua parte.

Una decisione, l’ultima probabilmente del suo mandato, che rischia però di far perdere la vita a centinaia di persone nelle prossime ore e buttare il Paese nel baratro. Tutto per distrarre l’opinione pubblica e dare qualcosa in pasto ai media nella speranza che passi la bufera. Ogni cosa pur di mantenere il proprio posto su una poltrona che ha più volte dimostrato di occupare indegnamente. Tutto sulla pelle dei cittadini britannici. Perché a pagarla, la fine delle restrizioni nel Regno Unito, saranno solo loro.