E le stelle (dell’Unione Europea) stanno a guardare

Adesso l'Unione Europea si preoccupa, vedi un po' alle volte, dell'Italia democratica affidata a un banchiere

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Ci si è messa anche Amnesty International, che di solito interviene nelle zone di guerra, di pulizia etnica, di genocidio: e adesso si preoccupa, vedi un po’ alle volte, dell’Italia democratica affidata a un banchiere. Tanto si preoccupa, da sollecitare il governo a valutare attentamente se sia il caso di prorogare la misura dello stato di emergenza, in vigore ormai da quasi due anni, oltre il 31 marzo 2022, “in quanto tutte le misure di carattere emergenziale devono rispondere ai principi di necessità, temporaneità e proporzionalità”. Ce n’è pure per il Green Pass rafforzato, eccellenza tutta italiana come un tempo la moda e la cucina, che deve essere “un dispositivo limitato nel tempo e il governo deve continuare a garantire che l’intera popolazione possa godere dei suoi diritti fondamentali, come il diritto all’istruzione, al lavoro e alle cure, con particolare attenzione ai pazienti non-Covid che hanno bisogno di interventi urgenti e non devono essere penalizzati”. Per questo Amnesty International Italia “chiede che siano previste misure alternative – come l’uso di dispositivi di protezione e di test Covid-19 – per permettere anche alla popolazione non vaccinata di continuare a svolgere il proprio lavoro e di utilizzare i mezzi di trasporto, senza discriminazioni”. Come a dire: se non siamo in dittatura, poco ci manca. Democratica, ma dittatura. E adesso i casi reali, sulla pelle di chi la vive.

Una commessa a mille euro al mese si presenta all’hub vaccinale. Ha resistito fino all’estremo, ma ha dei figli, un mutuo, un marito parecchio incazzato. Consulta un avvocato che promette di accompagnarla. All’avvocato viene impedito l ‘accesso e lei si trova sola e sguarnita di fronte al medico vaccinatore il quale le porge, senza avergliela fatta leggere, l’informativa da siglare. La signora chiede gentilmente di poter visionare i fogli, prima di apporre la sua firma. Siccome siamo in democrazia, il medico rifiuta. Allora lei chiama un addetto della Croce Rossa: “E’ lecito che io non possa leggere il consenso che dovrei firmare?”. Mosso forse da qualche  sbiadito residuo di coscienza, il crocerossino invita il medico a mettere a disposizione quei fogli. La signora allora dopo averli visionati scrive “mi vaccino perché costretta”. Si scatena il putiferio. Il vaccinatore in debito dei 50 euro  o forse più (dicono che si totalizzi un tot per ogni inoculato) comincia a urlarle contro la qualunque “Se ne vada, se ne vada, se no la mando via io a calci nel sedere”. Anche gli altri insorgono e le si fanno intorno. La signora teme un linciaggio collettivo e abbassa anzi porge le braccia. L’ inoculazione è compiuta, in modo spontaneo, consapevole e informato. Siamo o non siamo in democrazia?

Ma la signora sa che a breve l’ attende la seconda dose.

Dopo pochi giorni contatta un contagiato, certamente omicron, che sta alla grande e saltella gaudioso per le stanze della casa assaporando quei sei mesi di diritti che lo Stato sta per concedergli. Lei  chiede aiuto. Con un giro di telefonate il Benedetto fa arrivare un’ ampolla colma di sue secrezioni ai disperati, che l’accolgono come il pane consacrato dopo l’ estrema unzione. La signora in questione sta per affondarvi il naso, non fosse che un’amica, più edotta, la ferma “Ma sei pazza? Ti sei appena vaccinata, non puoi riprenderlo ora”. Il celeste intruglio viene versato a terra. Seguito da un fiotto di lacrime di rimpianto

A questo avete ridotto le persone. A questa disperazione.

Ma ne avrei tante da raccontare. Da quasi un mese ho lasciato le classi. Da quasi un mese non so a quale sorte vado incontro. Di che morte muoio (non di Covid, questo è sicuro). Da un mese io sono fuori dal cerchio degli umani, come voleva Draghi: ha mantenuto. Ah, volete sapere il cenone di Natale? Cinque intorno a un tavolo, una trivaccinata, un bi ( non starò a specificare i rapporti di parentela) e io e mia sorella con tampone negativo. Il giorno dopo il bivax s’ alza col febbrone, alza il telefono invelenito “Siete state voi, maledette no vax!” Ma se siamo negative… Inizia la caccia al paziente zero. Che dopo un molecolare si scopre essere il trivax, oltretutto medico. Ma che spettacolo! Che bello, che bello, che bello, salvo il fatto che al fratello ci tengo, e con le due dosi non scadute arriva a 39 di febbre,dolori, tosse e… Ma sai, Ste,senza vaccino magari..  Eh, certo, lo puoi senz’ altro dimostrare. 

Ancora: mia zia sta malissimo al Gemelli. Mio zio trivax è disperato. Non lo fanno entrare. Sarà anche lei una destinata ad estinguersi da sola? Senza guardare l’ uomo che per oltre 50 anni ha camminato con lei, in questo percorso più o meno accidentato che chiamiamo vita? Ma il Drago sta a guardare. Non le stelle. O meglio, le stelle dell’Unione Europea. Lui e il governo dei migliori. Certo come bugiardi e mentitori sono stato i migliori.