I migliori riff di John Paul Jones accompagnano, come la storia insegna, quasi tutte le migliori intuizioni di Jimmy Page e dimostrano che c’è ancora tanto da fare nel dibattito che mette di fronte bassisti e chitarristi in termini di importanza nella band. Quando si parla dei Led Zeppelin, tuttavia, tutto si fa più difficile. Quattro ragazzi con un talento e una potenza senza eguali, dalla voce rock blues di Robert Plant alle bombe atomiche di John “Bonzo” Bonham. Ogni loro partitura è lo stato dell’arte del rock, e nel risultato abbiamo sempre un puzzle di bellezza e perfezione.
Whole Lotta Love (1969)
È vero che i meriti di Whole Lotta Love sono sempre andati a Page, grazie a quel riff ipnotico che oggi è riconosciuto tra i più belli della storia del rock. Eppure, proviamo ad immaginare questo brano senza l’apporto di John Paul Jones e senza i suoi proiettili d’ottava nello special: capiremmo che il basso è tutto.
- Audio CD – Audiobook
- 06/03/2014 (Publication Date) - Warner Music (Publisher)
Good Times Bad Times (1969)
Il contributo di John Paul in Good Times Bad Times è un capolavoro di scale e potenza blues: la sua bass line è la colonna portante di tutto il brano, dove sia lui che Bonham hanno dato il massimo.
- Good Times Bad Times (Remaster)
- Babe I'm Gonna Leave You (2014 Remaster)
Ramble On (1969)
Ramble On non può certo mancare dall’elenco dei migliori riff di John Paul Jones: la sua scala delicata che esplode nel ritornello su note in levare è un esempio di virtuosismo compositivo.
Heartbreaker (1969)
Basso distorto, slide e unisono con la chitarra sul riff principale: Heartbreaker entra nella storia anche per questo, una delle migliori intuizioni di John Paul Jones.
- Mothership (Remastered) by Led Zeppelin (2015-08-03)
- Audio CD – Audiobook
Immigrant Song (1970)
Che dire di Immigrant Song? Una cavalcata di guerra scandita dall’accoppiamento Bonham-Jones, che in questo brano snocciola scale velocissime senza le quali non avremmo tutta la potenza che riconosciamo.
- LED ZEPPELIN
- R&P INTERNATIONAL
Era ora che qualcuno rivalutasse i poveri bassisti che passano sempre in 4° piano anche rispetto ai batteristi. I gruppi non sarebbero tali senza loro, primi tra tutti ovviamente i Led Zeppelin che avevano un eccellente bassista ed un batterista unico al mondo.