Un Posto al Sole al centro di una guerra, Di Mare pensa ancora allo spostamento di orario?

Un Posto al Sole ancora a rischio trasloco? Franco di Mare ci pensa ancora e il pubblico insorge


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Un Posto al Sole è al centro di una guerra in casa Rai ma, soprattutto, nella mente di Franco di Mare. Il giornalista e adesso direttore di rete, continua a pensare allo spostamento di orario della longeva soap napoletana e tutto perché la fascia oraria che ospita gli abitanti di Palazzo Palladini fa gola a Di Mare convinto di poter usare quello spazio a favore delle notizie e dell’approfondimento come succede nei loro competitor diretti.

Fin qui nemmeno una piega se non fosse che forse Franco Di Mare non ha ben capito che il 7%, e oltre, che la soap porta a casa tutti i giorni è frutto della fedeltà del pubblico lo stesso che si sposterebbe in blocco in caso di uno spostamento di orario a discapito degli introiti pubblicitari. Una sorta di cane che si morde la coda e che sta facendo infuriare non solo il pubblico ma anche tutti quelli che lavorano dietro e intorno alla soap.

L’ennesima goccia che ha fatto traboccare il vaso è andata in scena nel corso di un incontro ospitato dall’Unione Industriali, di fatto una celebrazione per i venticinque anni di “Un posto al sole“. Dopo un intervento del presidente dell’Apa (Associazione Produttori Audiovisivi), è toccato al neo direttore dire la sua e, secondo quanto spiega Repubblica-Napoli, sembra che il discorso sia tornato di nuovo su uno spostamento di orario: “Il cambio di orario era il vero problema di Napoli, come hanno fatto pensare gli intellettuali che hanno dato vita alla raccolta di firme?” confermando poi che Upas andrebbe spostato per far spazio all’informazione.

Le parole del direttore hanno scatenato non solo le polemiche dei fan ma anche le risposte di alcuni dei protagonisti di Un Posto al Sole a cominciare dallo storico Renato (Marzio Honorato) finendo a Patrizio Rispo che ha rilanciato: “Il rischio del cambio di orario sembrava scongiurato. Credo che nessuna striscia di informazione potrebbe fare il 7 per cento di ascolto a quell’ora, e noi siamo un sospiro di sollievo in quella fascia oraria, tra le notizie dei Tg su tante sciagure”. Chi la spunterà alla fine in quella che sembra essere diventata una vera e propria guerra?