L’affair Greta Beccaglia e quel ‘non te la prendere’ mandano in rovina un castello di carta

Greta Beccaglia e quel 'non te la prendere' che mandano in delirio i social e riapre il dibattito su violenza e molestie


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Tutti i giorni parliamo, leggiamo e vediamo gente in cravatta, esperti e filosofi pronti ad evidenziare quanto sia importante educare i giovani al rispetto delle donne, di quote rosa e di parità dei sessi e poi basta guardare una diretta televisiva fuori da uno stadio per capire quanto sia tutto fermo al palo, da sempre e, forse, per sempre. Cosa è successo di così grave da finire in tendenza sui social nonostante il pubblico di nicchia che aveva assistito alla diretta?

La giornalista Greta Beccaglia si è ritrovata, microfono in mano, fuori dallo stadio dove è da poco finita Empoli – Fiorentina. Molto probabilmente la Beccaglia non si trovava lì per la prima volta ma oggi è successo qualcosa che non deve passare come normale come ha pensato di fare il suo collega dallo studio. La giornalista era nei pressi dello stadio a lavorare quando un tifoso è passato dietro di lei e l’ha palpeggiata toccandole il lato b. A quel punto anche un altro tifoso si è avvicinato ‘limitandosi’ a qualche commento proprio mentre lei stava cercando di richiamare il primo molestatore.

In quel momento il suo collega dallo studio ha gelato lei e l’opinione pubblica lasciandosi andare ad un sornione “non te la prendere”. Il video è già diventato virale sui social visto che in molti hanno spinto in trend topic il nome della giornalista vittima per tre volte in pochi minuti. Anche il suo tentativo di difesa nel bel mezzo di quella confusione all’esterno dello stadio è stata messa a tacere dal suo collega che avrebbe dovuto dire e fare ben altro.

Tre maschi da condannare in pochi minuti e un’altra vittima che porta a galla quello che è il tessuto culturale del nostro Paese in cui l’uomo è tale solo se tratta come un oggetto una donna. Quando finirà tutto questo? Per il momento l’ennesimo castello di carte e di parole è crollato soffiato via dal vento della triste realtà.