Maradona, miracolo napoletano. La Mano de D10S come il Prodigio di San Gennaro

Maradona è un capolavoro chiaroscuro come quelli di Caravaggio. Due artisti "napoletani" ,che ameremo in eterno, divorati dal loro genio e dalle nostre miserie umane.

Maradona, genio

Maradona che segna la rete più bella del secolo


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“Gesù bambino è nato a Napoli”. Ed a Napoli ha giocato a pallone; si faceva chiamare Diego Armando Maradona. Uso la citazione di un bel libro del compianto Luciano De Crescenzo per sottolineare il rapporto mistico tra Maradona e la città di Napoli. Una relazione intensa, devozionale, dionisiaca tra Maradona e la città alla quale ha regalato trionfi sportivi e riscatto per i vinti della Storia e dalla Storia.

Quando è giunto a Napoli, Maradona era già un campione affermato nonostante la dolorosa parentesi di Barcellona e del Mondiale 82 con la marcatura asfissiante di Claudio Gentile. A Napoli però Maradona diventa D10S. E dove sarebbe potuto avvenire questa trasformazione da umano a divino se non nella città protetta da San Gennaro ? Qualcuno è riuscito a spiegare il Prodigio del Sangue ? Qualcuno ha spiegato il miracolo della Mano de Dios?

Sono due accadimenti inspiegabili: la liquefazione mai sicura del sangue del Martire e la rete segnata con un tocco di mano davanti al mondo intero che di nulla si è accorto. Fenomeni inspiegabili che vanno vissuti con fede perché sono testimonianze d’amore ché Maradona, al pari di San Gennaro, è ( non riesco ad usare l’imperfetto) uomo d’amore.

E proprio questa caratteristica magmatica ed instabile di Napoli a favorire la definitiva consacrazione di Maradona che tra il 1986 ed il 1990 vive la sua stagione d’oro conquistando il titolo mondiale, anche grazie alla Mano de D10S ed alla rete più bella del secolo ( guardala con la telecronaca di Hugo Morales , due scudetti e la Coppa Uefa. Senza Napoli Diego Armando Maradona non sarebbe diventato D10S il più grande calciatore di tutti i tempi; senza Diego Armando Maradona Napoli non si sarebbe mai cucita sul petto il tricolore.

Una simbiosi perfetta ed instabile come il Vesuvio. Un frullatore di emozioni meravigliose ed inebrianti piena d’amore e di veleno mortale per Diego Armando Maradona come per qualunque altro essere vivente. E non poteva esser altrimenti in una città come Napoli dove aristocrazia e plebaglia, miseria e nobiltà, amore e violenza convivono senza soluzione di continuità come in un chiaroscuro potentissimo di Caravaggio.

Ecco credo proprio che, tra le tante similitudini utilizzate per descrivere Diego Armando Maradona, quella con il pittore ( del qualche Napoli custodisce tre capolavori) sia la più pertinente. Caravaggio e D10S due geni assoluti dei quali ci ricorderemo tra un miliardo di anni; Merisi e Maradona due uomini divorati dalla grandezza del genio e dalle comuni miserie umane. Hasta siempre Diego Armando Maradona e grazie di tutto.

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