Le incertezze di una relazione nel testo di Guardare Giù di Noemi

Una donna forte che guarda giù “con le gambe a penzoloni” seduta sul filo su cui è sospesa è la protagonista del nuovo singolo di Noemi

Noemi guardare giù

INTERAZIONI: 129

Guardare Giù di Noemi sarà disponibile in radio e negli store digitali dal 12 novembre. Per Noemi è il nuovo singolo dopo i tre dischi di platino ottenuti dal successo estivo Makumba in duetto con Carl Brave.

La cantante adesso è pronta al ritorno in radio e lo fa in solitaria stavolta. Il nuovo brano non è un feat. Noemi torna a proporre il suo lato più introspettivo, proseguendo la narrazione iniziata con Glicine e l’album Metamorfosi.

Guardare Giù è un pezzo inedito ed è disponibile in presave al seguente link per i fan in tutti gli store digitali in attesa della data di pubblicazione, questo venerdì.

Il nuovo brano è firmato dal giovanissimo e promettente autore Alessandro La Cava, che ne ha anche curato la produzione insieme a Francesco “Katoo” Catitti.

Nel nuovo singolo Noemi canta la storia di una donna alle prese con le incertezze della relazione che sta vivendo. Non è però una donna fragile che si nasconde dietro i problemi, anzi, li affronta a testa alta per risolverli con determinazione e coraggio. La donna del brano è perfettamente consapevole di cosa stia perdendo e rischiando e guarda giù, “con le gambe a penzoloni” seduta sul filo su cui è sospesa.

In Guardare Giù ci sono gli archi della Gaga Symphony Orchestra, ensamble veneto di giovani professionisti tutti under 35 che arricchiscono e valorizzano le atmosfere del pezzo.

Testo di Guardare Giù di Noemi

Forse non ho mai capito se la tua è paura solo di rischiare
Se mangiare lacrime col pane ti fa stare male e non lo vuoi più
non lo vuoi più

Camminare per le strade coi lampioni accesi sopra al cuore,
Respirare polvere e catrame, farsi male, non parlare più

Forse un po’ sui tuoi Boh ci penserò
non finirò l’ossigeno perché
non sai che

Sono anche capace di restare con le gambe a penzoloni e di guardare giù
Anche se poi soffro di vertigini per te e guarda non mi importa, importa, importa
Di stare su una corda ferma e di guardare giù

Sarei anche capace di mandare indietro il tempo
e riprovare a riaggiustare tutti quanti gli ingranaggi arrugginiti che son rotti da un po’, rotti da un po’
Camminerò duemila metri sopra al mare in bilico su questa corda irregolare
Ed ho paura di cadere e farmi male ma

Non sai che
Sono anche capace di restare con le gambe a penzoloni e di guardare giù
Anche se poi soffro di vertigini per te guarda non mi importa, importa, importa
Di stare su una corda ferma e di guardare giù

Ottimo, passano cambiano le stagioni nell’Antartico se poi ci sfioriamo per un attimo
E mi troverò duemila metri sopra questo mare in bilico su questa corda irregolare
ed ho paura di cadere e farmi male ma

Non sai che
Sono anche capace di restare con le gambe a penzoloni e di guardare giù
Anche se poi soffro di vertigini per te
E guarda non mi importa, importa, importa
Di stare su una corda ferma e di guardare giù