Bufera su Tiger King 2, Carole Baskin prova a fermarne l’uscita denunciando Netflix

Tiger King 2 arriverà il 17 novembre, nonostante Carole Baskin e suo marito abbiano denunciato Netflix per fermarne l'uscita


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Tiger King 2 arriverà su Netflix il 17 novembre, nonostante il tentativo di Carole Baskin di bloccarne l’uscita. A pochi giorni dall’annuncio del debutto della nuova stagione della docuserie sulla folle vita di Joe Exotic, l’attivista per i diritti degli animali e suo marito Howard Baskin hanno citato Netflix in giudizio: l’accusa è di aver utilizzato filmati non autorizzati, frutto di riprese nel Big Cat Rescue, il rifugio per felini della coppia, che erano state realizzate per la prima stagione.

Contro Tiger King 2, Baskin e suo marito hanno provato ad intervenire legalmente: la coppia ha intentato una causa a Tampa, in Florida, lunedì 1° novembre, sostenendo che lo streamer e i produttori della Royal Goode Productions abbiano utilizzato filmati per i quali nessuno dei due avrebbe firmato la liberatoria. Secondo i coniugi Baskin, sono stati firmati moduli di autorizzazione relativi all’uso della loro immagine solo per la prima stagione.

Ciò nonostante Tiger King 2 non sarà bloccato da un magistrato. Una giudice federale ha respinto la richiesta di un ordine restrittivo temporaneo che avrebbe impedito l’uscita della nuova stagione il 17 novembre. Secondo Deadline, la giudice Virginia M. Hernandez Covington si è espressa sottolineando come la mancanza di una liberatoria firmata non configuri un danno tale da non poter essere risarcito in denaro.

Sebbene la Corte comprenda la frustrazione dei Baskins, non sembra che l’inclusione delle riprese dei Convenuti causi danni immediati che non possono essere risarciti con danni monetari. È importante sottolineare che la Corte rileva semplicemente che i Baskins non hanno diritto al rimedio straordinario di un ordine restrittivo temporaneo, che avrebbe avuto effetto prima che i Difensori avessero un’opportunità adeguata di rispondere.

Tiger King 2 sarà dunque rilasciato come previsto, nonostante il tentativo di Howard e Carole Baskin – già in polemica con Netflix dopo l’uscita della prima stagione – di “preservare la nostra reputazione“, come ha spiegato il marito dell’attivista.

Anche se non possiamo impedire a Netflix e Royal Goode Productions di produrre programmi di basso livello, salaci e sensazionali, crediamo di avere il diritto di controllare i filmati girati su di noi con falsi pretesti. Ci piace credere che la maggior parte degli americani concorderà sul fatto che dovremmo avere il diritto di proteggere la nostra reputazione in questo modo e mantenere la parola data ai giganti dell’intrattenimento.