Occorre fare molta attenzione in questi giorni alla questione del canone RAI, visto che la tendenza del momento ci vede andare in direzione opposta rispetto all’esenzione. Dopo aver analizzato alcune indiscrezioni relative alla possibile uscita dalla bolletta luce e gas, come vi abbiamo riportato con un altro articolo, oggi 15 ottobre è necessario concentrarsi su altri temi. Scenari ad oggi che difficilmente riusciranno a concretizzarsi, ma che allo stesso tempo vanno presi in esame con grande attenzione.
Dall’esenzione canone RAI al possibile pagamento per uso smartphone
Tutto nasce dall’amministratore delegato di Rai, Carlo Fuortes, secondo cui la televisione di Stato avrebbe registrato un calo di entrate in questi anni pari addirittura a 700 milioni di euro. Una situazione estremamente critica, che richiede a suo modo di vedere un intervento che richiami in primis una diversa applicazione del canone RAI. In un contesto simile, dunque, il rischio è che il pagamento sia imposto anche a coloro che non dispongono di una tv e che, allo stesso tempo, siano dotati di uno smartphone, tablet o PC.
Insomma,, l’idea è quella di estendere il raggio di azione del canone Rai, trattandosi di una vera e propria “imposta sulla detenzione di apparecchi atti o adattabili alla ricezione di radioaudizioni televisive”. Allo stesso tempo, il dirigente ritiene anche che la quota del canone Rai non sia congrua rispetto a quello che si paghi all’estero con le rispettive tv di Stato. Basti pensare al fatto che in Italia il costo ammonti a 90 euro su base annua, mentre in Francia siamo arrivati a quasi 140 euro. Per non parlare della Svizzera, dove sono stati superati i 300 euro.
Situazione delicata, che al momento appare difficile da applicare per quelle che sono le volontà di Fuortes. Staremo a vedere se ci saranno aggiornamenti significativi, a breve, a proposito del canone Rai.