Com’è nato l’episodio muto di Only Murders in the Building, una lezione di vita e di televisione

L'episodio muto di Only Murders in the Building è un esempio di ottima televisione: ecco perché, com'è nata l'idea e cosa significa

Only Murders in the Building

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L’episodio muto di Only Murders in the Building è uno dei migliori della serie Hulu/Disney+ finora e ha un suo perché: la caratteristica principale è la quasi totale assenza di dialoghi.

La comedy è ambientata in un prestigioso complesso di appartamenti di New York dove si intrecciano le vite di tre sconosciuti che hanno in comune la passione per i podcast di true crime, fino a quando non restano coinvolti in un vero omicidio. Selena Gomez interpreta il personaggio chiave della storia: la giovane Mabel che conosceva la vittima. Accanto all’attrice e cantante troviamo due colonne iconiche della comicità americana, Steve Martin e Marti Short rispettivamente nei panni dell’ex star televisiva Charles e dell’ex regista di Broadway Oliver.

Cast a parte, Only Murders in the Building si è rivelato un progetto televisivo coinvolgente, in grado di alimentare il mistero di episodio in episodio. Indizio dopo indizio, gli spettatori si stanno avvicinando al risolvere il mistero sulla morte di Tim Kono. Il settimo episodio ha portato in scena una trama particolare, grazie a pochissimi dialoghi. Un compito non facile, considerando il genere di serie tv.

Intervistato da The Warp, il co-creatore della serie John Hoffman ha spiegato in che modo è stato realizzato:

Ci sono stati momenti in cui c’erano più dialoghi nell’episodio, e attraverso il montaggio, abbiamo pensato: ‘No, proviamo davvero ad attenerci ad esso e a tirare fuori tutto fino all’ultima riga. L’unica volta che sentiamo un dialogo è nell’ultima battuta. Ci è sembrato un traguardo, in grande stile, quando ci siamo resi conto di aver davvero raccontato l’intera storia senza dialoghi.

Il silenzio quasi totale nell’episodio è chiaramente una gran lezione di televisione utilizzata già in altre serie tv (il caso più famoso è Buffy l’ammazzavampiri). E dei veterani come Steve Martin e Martin Short possono ancora mostrarci come nel silenzio si possa far ridere il pubblico.

Il senso di questo episodio di Only Murders in the Building è anche una lezione di vita, utile a mostrarci il mondo dalla visuale delle persone sordo-mute.

L’episodio è infatti narrato dalla prospettiva di Theo, il figlio sordo-muto di Teddy Dimas, principale sospettato dell’omicidio di Tim Kono. Il ragazzo sa leggere il labiale e comunica con suo padre tramite il linguaggio dei gesti. Anche James Caverly, l’attore che lo interpreta, è sordo-muto, e riesce a mettere in scena la sua frustrazione che deriva non dalla disabilità, ma dal modo in cui le altre persone reagiscono alla sua condizione con evidente disagio.

Tuttavia, l’episodio 1×07 di Only Murders in the Building non rinuncia alla musica di sottofondo che dà alla vicenda un tono noir e comico allo stesso tempo.