Horacio Pagani realizza le auto più belle al mondo

Ho deciso di intervistarlo quando ho visto i suoi capolavori. Vi racconto la sua magica storia


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https://youtu.be/kCV-XdT94rw

 

Quand’era un ragazzino e abitava nelle pampa argentine, Horacio Pagani dichiarò che voleva fare l’auto più bella al mondo. C’è riuscito. Da bambino andava chiedeva alla signora che abitava nella casa vicino e aveva una Mercedes di aprire e chiudere la portiera dell’auto per godere di quel rumore. Oggi le sue auto hanno il rumore di un  V12 AMG realizzato dalla Mercedes appositamente per la Pagani. Quando il giovanissimo Horacio costruì un motorino, gli mise le gomme Pirelli, suo mito. Oggi le sue Pagani hanno pneumatici Pirelli da sogno.

Sogni… in teoria Horacio li ha coronati tutti, se non fosse così animato dal binomio Arte e Scienza, appreso da Leonardo Da Vinci, che non gli permette di fermarsi. Juan Manuel Fangio, cinque volte campione del mondo, intuisce immediatamente le doti di Horacio, tanto che nel 1982 scrive una lettera in cui raccomanda questo giovane disegnatore e costruttore a Ferrari e ad altri nella Motor Valley. Horacio entra come operaio di terzo livello alla Lamborghini. Colpisce per le sue doti tanto che arriverà a collaborare al design della Diablo e della Countach Anniversary. Fonda poi la Modena Design e… sono tutte cose che mi ha raccontato in una lunga intervista fatta il 12 giugno 2021 a San Cesario Sul Panaro, nel museo Pagani e nella “piazza” dove costruiscono artigianalmente auto che vengono vendute all’istante, appena ne viene annunciata la produzione. Alcune, in tiratura limitata, costano anche più di 5 milioni. Ma qui non si parla più di automobili, ma di opere d’arte. Tanto che le prime Pagani Zonda, vendute allora a 500 milioni di lire oggi c’è chi è disposto a comprarle per 6 milioni di €. Leonardo sarebbe orgoglioso del suo allievo Horacio che, 500 anni dopo, porta avanti il concetto che Arte e Scienza debbano essere unite.

Ho deciso che avrei intervistato Pagani appena ho visto un suo capolavoro. Il 30 giugno vado a Modena dove stanno allestendo gli stand per una sorta di Motor Show che sarebbe iniziato il giorno dopo. Il mio amico Francesco Maione, con cui abbiamo fatto per tre anni il progetto FIAT Music, mi ha invitato a cena. Quando arrivo mi dice: “Devi vedere le Pagani”. Ci incamminiamo, ma quando arriviamo in Piazza Duomo sono già coperte. Luigi Ganzerli, Communication Supervisor & Project Manager della Pagani, mi riconosce. Capisce il mio desiderio di vedere una Pagani e mi scopre la Huayra Tricolore, costruita in soli tre esemplari come omaggio ai 60 anni delle Frecce Tricolori. Appena la vedo capisco immediatamente che debbo documentare con la mia telecamera l’artefice di tale capolavoro artistico.

Quando arrivo alla Pagani, nell’attesa di Horacio, filmo le auto esposte nel museo. So già che monterò poi le immagini sulla chitarra di Fasto Mesolella che, dal vivo, ha eseguito una versione strepitosa di “Libertango” dell’argentino Astor Piazzolla. Ora che sto scrivendo mi sono accorto che Piazzolla registrò la versione originale di questo suo capolavoro nel 1974 a Milano con produttore Aldo Pagani… coincidenza… Ma le nostre vite sono piene di segnali che ci arrivano e che dobbiamo saper cogliere con solo uno scopo: creare momenti belli per le persone che ci stanno accanto o, come nel caso di Pagani, oggetti d’arte “inutili”, come lui li definisce, per far star bene chi riesce a permetterseli e a far sognare chi li guarda. Solo l’arte e la scienza, quella vera e pulita, salveranno questa madre terra e i suoi abitanti.

E adesso fai partire il video, vieni, ti porto a conoscere Horacio Pagani e i suoi affascinanti racconti che mi hanno dato tanto.