La lettera di Geert Vanden Bossche sulla fuga sanitaria del vaccino

Cosa sappiamo sulla tesi portata avanti dallo studioso, che fa discutere a distanza di sei mesi

Geert Vanden Bossche

Geert Vanden Bossche


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Sta tornando attuale in questi giorni la famosa lettera di Geert Vanden Bossche, in merito a quella che lui stesso definisce “fuga sanitaria” del vaccino. Si tratta di un grido di allarme inviato dallo scienziato all’OMS lo scorso mese di marzo, che da un po’ di tempo a questa parte sta circolando nuovamente sui social. Una teoria molto discussa da parte di una persona che, va detto, non ha al suo attivo un elevato numero di pubblicazioni. Elemento non secondario quando occorre valutare tesi su temi delicati, senza però essere prevenuti.

Cosa sappiamo sulla lettera di Geert Vanden Bossche a proposito della fuga sanitaria del vaccino

Già, perché se è vero da un lato che secondo Facta News siamo al cospetto di uno scienziato probabilmente non di “primo livello”, allo stesso tempo la lettera di Geert Vanden Bossche sulla fuga sanitaria del vaccino merita un approfondimento. Con una serie di riflessioni a margine che, ad oggi, non hanno ricevuto risposte ufficiali. Dunque, non siamo al cospetto di una notizia strampalata e venuta a galla con troppa superficialità, come riscontrato ieri a proposito del famoso hotel di Opi.

Lo scienziato, sostanzialmente, parla di “fuga immunitaria virale”, che dal suo punto di vista sarebbe in grado di indebolire sia l’immunità naturale, sia quella indotta dai vaccini. La prospettiva, dunque, è che si venga a creare un mix che a sua volta sarebbe alla base di una catastrofe globale senza eguali. Ci sono punti a favore e a sfavore per quanto concerne la tesi di Geert Vanden Bossche. Nel primo caso, abbiamo l’oggettiva verità sul fatto che la campagna di vaccinazione allo stato attuale non sia in grado di garantire il raggiungimento dell’immunità di gregge.

Contro il suo studio, invece, c’è la mancanza di certezze sul fatto che i vaccini possano renderci tutti portatori asintomatici. Nonostante la variante Delta sia più aggressiva e renda i vaccinati più contagiosi rispetto al passato, lo scenario estremo citato da Geert Vanden Bossche ad oggi non si è venuto a creare.