Il caso ‘hotel di Opi’ al TGR Abruzzo con focolaio di vaccinati: cosa sappiamo

Informazioni utili per approcciare meglio un caso che sta tenendo banco sui social in queste ore

Hotel di Opi

Hotel di Opi


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Torna a far parlare di sé un certo tipo di propaganda sulla questione vaccini, come abbiamo avuto modo di osservare in queste ore a proposito dell’hotel di Opi. Il caso in questione è finito al centro di un servizio mandato in onda dal TGR Abruzzo, dopo lo scoppio di un focolaio che ha indotto tutti gli ospiti ad abbandonare la struttura nel giro di poche ore. Esattamente come avvenuto in passato al cospetto di situazioni simili, bisogna precisare alcuni punti, se pensiamo alla piega che abbiamo preso sui social oggi.

Precisazioni sull’hotel di Opi’ al TGR Abruzzo con focolaio di vaccinati

Cosa sappiamo fino a questo momento a proposito dell’hotel di Opi’ al TGR Abruzzo con focolaio di vaccinati? Il problema è sorto in seguito alle dichiarazioni rilasciate dal gestore della struttura, secondo cui i positivi sarebbero prevalentemente vaccinati. Non contento, l’uomo ha rincarato la dose, facendo presente a tutti che queste persone sarebbero anche quelle che hanno accusato i sintomi del virus in modo più evidente. Una presa di posizione che ha immediatamente innescato dibattiti sui social.

Premesso che il gestore dell’hotel di Opi non fornisce elementi significativi di analisi, come il numero dei positivi vaccinati, il numero di dosi che sono state somministrate e da quanto tempo tali soggetti si siano sottoposti a vaccinazione, c’è un altro elemento di riflessione. Ne ha parlato Bufale, che a sua volta ha citato Agimeg. Quest’ultima testata, infatti, ha interpellato il sindaco di Opi, secondo cui tra i dodici positivi ci sarebbe un solo vaccinato. Al massimo due, con casi al momento asintomatici.

Insomma, una presa di posizione del tutto differente rispetto a quella del gestore dell’hotel di Opi che ha parlato con il TGR Abruzzo, con il sindaco che afferma di aver ricevuto informazioni in merito direttamente dall’ASL locale.