A Petra Magoni ha risposto il pubblico: “È tenuta al tampone per rispetto di tutti noi”

Per gli organizzatori una "mancanza di rispetto nei confronti di quanti, operatori del mondo dello spettacolo e volontari, lavorano da mesi per rendere possibile questo spazio di condivisione"

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La vicenda del tampone e del concerto annullato di Petra Magoni sta tenendo banco in queste ore sui social. L’ex moglie di Stefano Bollani non si è potuta esibire ieri sera perché non si è sottoposta al tampone anti covid-19.

Gli organizzatori si sono trovati costretti ad annullare l’evento del Tuttistannobenefestival a Capannori, in provincia di Lucca. Si sono scusati con il pubblico presente e hanno spiegato che la Magoni non ha voluto effettuare il tampone che avrebbe rilevato l’eventuale positività al covid.

Per l’accesso ai concerti, dal 6 agosto al pubblico è richiesto il green pass. Non vige lo stesso obbligo per i cantanti ma è tuttavia doveroso accertarsi della negatività di tutti coloro che accedono al luogo dell’evento. Da parte degli organizzatori, la richiesta lecita di tampone che la Magoni non ha effettuato nei giorni che hanno preceduto la sua esibizione.

Si è poi resa disponibile a farlo in loco ma le è stato negato, dice.

“La nostra linea è da sempre la responsabilità nei confronti di una comunità che cerca da due anni di ripartire”, dicono gli organizzatori, che aggiungono:

“A fronte di una comunicazione chiara e netta sulla necessità di avere una dimostrazione di negatività al virus conforme alle direttive del sistema sanitario nazionale, ci è stato comunicato un rifiuto da parte dell’artista Petra Magoni di seguire la direttiva di comportamento definita da “Stanno Tutti Bene” che fa riferimento alle indicazioni del decreto legge dello scorso 23 luglio”.

“Questo rappresenta una mancanza di rispetto nei confronti di quanti, operatori del mondo dello spettacolo e volontari, lavorano da mesi per rendere possibile questo spazio di condivisione. Ecco perché non potremo ascoltare un concerto a cui tenevamo molto”, aggiungono, intenzionati a tutelare la saluta pubblica.

Petra Magoni replica al Corriere della Sera e spiega: “Nella corrispondenza via e-mail agli organizzatori nei giorni precedenti ho sollevato dubbi sulla legittimità della richiesta, che non era contemplata negli accordi iniziali. Nel decreto legge in vigore da ieri non ci sono disposizioni riguardo chi sta lavorando ma solo verso chi sta fruendo del servizio”.

La Magoni riferisce poi di un comunicato di Assomusica in cui si legge che tecnici e musicisti non sono tenuti ad avere il green pass per svolgere il proprio lavoro.

Infine, la Magoni aggiunge: “Inoltre chiedevo a che titolo avrebbero potuto controllare il mio tampone (che avevo con me) trattandosi di dati sensibili come specificato dal Garante della privacy”.

Ma le ha già risposto il pubblico, quello che si reca ai concerti. Numerosi i commenti sui social a proposito della faccenda e sono tantissimi coloro che reputano il suo gesto una mancanza di rispetto. In particolare una persona commenta: “È tenuta per rispetto di tutti noi cogl*** che rispettiamo le regole. Irresponsabile senza rispetto”.