Tutto quello che ti serve sapere per scrivere un curriculum ineccepibile

Alcune indicazioni importanti per non farsi trovare impreparati in questo particolare contesto in Italia

Scrivere un curriculum

Scrivere un curriculum


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Come scrivere un curriculum professionale? Una delle prime decisioni da prendere è quella che riguarda la scelta del modello. Nella maggior parte dei casi le aziende non amano i cv troppo innovativi e prediligono, al contrario, delle soluzioni più classiche. Non è un caso che il cv in formato Europass e quello in formato europeo rientrino nel novero dei modelli più richiesti: essi vengono usati, tra l’altro, per i bandi, gli annunci e i concorsi. Volendo si può optare anche per un curriculum in inglese, ma ovviamente solo se il datore di lavoro manifesta una richiesta esplicita in tal senso; in genere vi si ricorre nel caso di imprese che sono operative su scala internazionale o quando c’è bisogno di una padronanza di livello medio-alto della lingua in questione.

Gli altri formati per un curriculum

Il tipo di curriculum più diffuso è senza dubbio quello cronologico, o classico, in base al quale le informazioni riportate vengono ordinate – appunto – in ordine cronologico: sia le esperienze formative che quelle di lavoro sono elencate a partire dalle più recenti per arrivare a quelle più lontane nel tempo. Una soluzione alternativa può essere individuata nel curriculum vitae tematico, che prevede che le informazioni siano organizzate a seconda del tema o dell’argomento. Si tratta di un tipo di cv raccomandato in modo particolare per i candidati che hanno alle spalle parecchie esperienze professionali e che magari hanno lavorato in tanti settori diversi.

Il curriculum in video

Come si sarà capito, non esiste una sola tipologia di curriculum, ma è possibile scegliere tra soluzioni differenti. Una diffusione sempre più in crescita è quella che caratterizza i curriculum digitali, che tuttavia per il loro formato e per la loro struttura non sono adatti a una distribuzione in formato cartaceo. Nel corso degli ultimi tempi, poi, vanno per la maggiore i cv in video, cioè virtuali: hanno il pregio di evitare alcuni limiti tipici dei curriculum in cartaceo, e consentono ai candidati di farsi conoscere con un approccio più creativo, oltre che più immediato. Come si è accennato, però, spesso le aziende si orientano su soluzioni più convenzionali.

Gli errori da non compiere

Uno sbaglio che di sicuro non deve essere commesso è quello di chi millanta di avere competenze di cui in realtà non è in possesso. Al di là del fatto che si tratta di un comportamento poco onesto e dal profilo etico discutibile, si corrono molti rischi con una scelta di questo tipo, anche perché nel caso in cui il datore di lavoro chiedesse una dimostrazione pratica delle conoscenze e delle abilità promesse ci si troverebbe in grande difficoltà. Insomma, sarebbe un modo per mettere a repentaglio la propria reputazione e la propria credibilità sin dal primo momento. D’altro canto, non ci vuole molto tempo per scoprire le informazioni false.

Attenzione a questi sbagli

C’è un altro errore che coinvolge molti candidati: si tratta della redazione di paragrafi di testo eccessivamente lunghi. La prolissità non è mai apprezzata dai recruiter, i quali di certo sono dissuasi dal leggere lenzuolate di testo da cui è complicato ricavare in maniera veloce le informazioni più importanti. ogni testo va diviso in sezioni e in paragrafi, grazie a cui i punti più rilevanti possono essere evidenziati con facilità. È nei dettagli che si nascondono le insidie maggiori: per esempio, se si ha un indirizzo di posta elettronica poco professionale non si suscita una bella impressione. Per non correre rischi conviene creare una casella mail ex novo, con un account formato dal nome e dal cognome: semplice, diretto e lineare.

Che cosa non va scritto in un curriculum

Come si sarà capito, nel momento in cui ci si accinge a scrivere un curriculum professionale è facile incappare in errori più o meno gravi. Uno di questi consiste nel riportare in maniera dettagliata tutte le informazioni relative alle esperienze di lavoro affrontate in passato. Si tratta di una scelta sbagliata, a maggior ragione se si tratta di esperienze che poco o niente hanno a che vedere con il ruolo per il quale ci si sta proponendo. Al massimo, si potrebbe prendere in considerazione l’ipotesi di farvi riferimento nella sezione dedicata alle competenze e alle abilità, in modo da illustrare in che modo sono state acquisite specifiche skill. In generale, non ha senso aggiungere informazioni poco rilevanti: i responsabili delle risorse umane delle aziende gradiscono, e non poco, la capacità di sintesi. Il loro compito è quello di identificare con facilità le informazioni di cui hanno bisogno per accertare la preparazione del candidato e la sua adattabilità alla posizione aperta.

Non solo curriculum: la lettera di presentazione

È quasi superfluo sottolineare che i curriculum che contengono degli errori di grammatica, o anche solo di battitura, di certo non destano una buona impressione. Ecco perché il cv deve essere rivisto e riletto più volte, magari anche con l’aiuto di una persona esterna che possa fornire un punto di vista altro. Occorre verificare che l’esposizione delle informazioni sia stata stilata in maniera chiara e logica. Chiedere a un amico di leggere il cv serve ad accertarsi che tutto sia comprensibile e immediato. Ma non bisogna dimenticarsi della lettera di presentazione insieme alla quale, in genere, il cv viene inviato: anche questa deve essere revisionata. È importante, soprattutto, che la lettera di presentazione sia coerente con il curriculum.

Essere onesti è fondamentale

Si è già fatto cenno a questo aspetto, ma conviene sempre ribadirlo: quando cercate lavoro è essenziale essere onesti e sinceri a proposito delle esperienze professionali vissute e delle competenze acquisite. Se si pone l’accento sui risultati ottenuti poi si deve essere in grado di dimostrarli: il che vuol dire riuscire a rispondere a quesiti anche complicati nel corso del colloquio. Il consiglio è di focalizzarsi unicamente sulle proprie capacità verificabili. È auspicabile, poi, cercare di non essere troppo ordinari o, ancora peggio, banali: per esempio la grafica deve essere precisa e coerente. Per raggiungere tale risultato ci si deve concentrare sul font che verrà usato, sul layout e sulla formattazione del testo. I recruiter considerano il disordine come sinonimo di scarsa attenzione per i particolari e di superficialità: non si può certo dar loro torto.

Consigli per una scrittura efficace

Chi scrive un curriculum deve fare in modo che la lettura del documento scorra facilmente e in maniera fluida. Un uso sapiente del grassetto e degli elenchi è davvero prezioso da questo punto di vista, anche per focalizzare l’attenzione su concetti importanti. La tipica suddivisione del curriculum prevede di inserire le informazioni anagrafiche, i dati relativi all’istruzione, le esperienze di lavoro, le competenze e infine gli interessi personali, che ovviamente devono essere attinenti alla candidatura. Non bisogna dimenticare di aggiornare in maniera costante il curriculum, riportando i corsi formativi che sono stati frequentati e tutte le esperienze acquisite. Essere concisi e dettagliati al tempo stesso non è semplice, ma anche questa è una dote da sviluppare. Infine, vale la pena di ricordare che il curriculum deve essere un documento personalizzato, non anonimo né statico. Va sempre adattato in base al datore di lavoro a cui è destinato, insomma.