Ketama 126 contro Spotify: “Il cancro della musica”

"Volete fare i mafiosi ma nessuno ha paura di voi", scrive sui social (ma poi cancella)

Spotify

INTERAZIONI: 114

Ketama 126 contro Spotify su Instagram, ma poi cancella. Non è la prima volta che un artista si dice contrariato nei confronti delle scelte, discutibili, di Spotify. Ketama 126 si sfoga senza metti termini per poi rimuovere il contenuto della sua Story su Instagram, peccato.

“Il cancro della musica”, definisce così la piattaforma di streaming più celebre, quella da cui dipende quasi tutto, sicuramente molto. Un duro attacco contro Spotify, anche contro la persona di Andrea Favale, responsabile delle scelte editoriali.

“Spotify siete una banda di colletti bianchi con mentalità da mafiosi”, inizia così lo sfogo di Ketama 126 contro Spotify che se la prende con il capo, Andrea Favale, e lo critica per aver detto che un artista deve pubblicare nuova musica ogni dieci giorni per essere al passo con i tempi. L’ipotesi è quindi che Spotify sia portato a premiare, più che la qualità, di chi pubblica canzoni più spesso. Ma la fretta spesso va in conflitto con la qualità musicale: serve tempo per un buon pezzo e così nelle playlist più seguite, oltre ai soliti noti si trovano personaggi che sembrano essere stati inseriti in modo completamente casuale.

“In particolare il vostro capo, Andrea Favale, che si permette di dire che un artista nel 2021 deve caricare un pezzo ogni 10 giorni altrimenti non sta “al passo con i tempi”. Ho sempre voluto fare musica per essere indipendente e fare ciò che voglio, per non prendere ordini da te che sei il cancro della musica. Censurate Niko Pandetta che i suoi errori i ha pagati e ha cambiato mentalità, mentre lui avete la stessa mentalità che lui ha abbandonato”, scrive Ketama 126 sui social, poi ricorda un aneddoto legato ad un suo pezzo.

“Vi siete scordati che nel 2015, quando nessuno aveva Spotify, caricai Oh Madonna sulla vostra piattaforma mentre gli altri caricavano i pezzi sono su YouTube. Volete fare i mafiosi ma nessuno ha paura di voi, non ho bisogno di essere playlistato per fare l’artista e i numeri su YT senza promo lo dimostrano”, dice.

Siete la morte di libertà di espressione e dell’arte. So bene che fare la guerra a voi equivale a combattere i mulini a vento ma non riesco a tenermi dentro il rancore che ho per la gente che si comporta come voi e in qualche maniera devo eliminarlo altrimenti mi avveleno. Ricordatevi che nella vita esiste il karma e tutto torna”, conclude.