J-Ax contro gli hater che lo accusano di cercare visibilità: “Non sono Povia, cari i miei ca**oni”

Gli hater lo accusano di cercare visibilità parlando di politica, J-Ax risponde per le rime: "Non sono Povia, ca**oni"

j-ax contro gli hater

Photo by Davide Di Ninno/Wikicommons


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Il nuovo episodio dei 2 centesimi vedono J-Ax contro gli hater. A questo giro Alessandro Aleotti affronta il problema degli odiatori seriali che cercano di zittire gli artisti quando, tra una novità musicale e l’altra, si esprimono su temi sociali, politici e più in generale sull’attualità.

Gli hater che non vogliono le opinioni degli artisti

Capita spesso, infatti, che quando un artista dice la sua ed esprime un’opinione contraria a qualcuno, arrivino commenti piuttosto coloriti da parte di utenti che li invitano a tacere e ad occuparsi di musica. Spesso Emma Marrone ed Elodie hanno subito questo fenomeno. J-Ax è solito esprimersi attraverso la sua rubrica 2 centesimi.

Ultimamente si è espresso contro la candidatura di Vittorio Feltri a consigliere comunale di Milano e in passato ha difeso Madame per quella brutta vicenda dei tweet al vetriolo.

J-Ax contro gli hater

Nelle ultime ore è arrivato il messaggio di J-Ax contro gli hater, con una frecciatina a Povia e una precisazione sul ruolo di ogni cittadino.

Nella prima parte J-Ax spiega agli hater il significato di “fare politica”:

“Come le diligenti verifiche della Guardia di Finanza possono attestare, io pago le mie tasse in Italia fino all’ultimo centesimo. Quindi, ca**o, permettetemi di usarne 2 per dire la mia su ciò che accade. Quindi ora vorrei rispondere a quelli che dicono: ‘Fai musica, non politica, pensa a cantare’. Beh, vi faccio uno spoiler, cari i miei ca**oni: tutto ciò che fate è politica, andare in bici è politica, cosa leggete è politica, che avocado mangiate è politica. Dire: ‘Non parlare di politica’ è come dire non parlare e basta, ovvero censurati. Almeno facciamo uno scambio. Se io non posso parlare di cosa accade nel mio Paese almeno toglietemi, che ne so, gli anticipi IVA o IMU, fatemi parcheggiare in seconda fila, siamo parì così no? Non credo lo preferireste”.

Nella seconda parte J-Ax specifica la sua posizione ideologica e respinge ogni accusa di affiliazione, specialmente dalla sinistra italiana:

“Allora, ho un singolo che sta spaccando, uno show su Canale 5 fra i più visti che sta tornando in onda. A me non serve fare questo per farmi notare, non vengo pagato in visibilità, non sono mica uno stagista di Vice o Povia, e non sono nemmeno comunista o pagato dalla sinistra. Sono un libertario. Esprimo le mie idee libertarie che a volte collidono con quelle di qualcuno e altre volte con quelle di qualcun altro. Questa è politica! Quello che succede in Parlamento è teatro. Le persone normali hanno opinioni colorate in toni di grigio. Le difese a oltranza delle cause perse sono il modus operandi di tifosi e di religioni. Però sono contento così, almeno scremo dai miei follower i razzisti, gli odiatori di donne, gli omofobi. Perché i miei veri fan non odiano nessuno, ma includono e si ritrovano a fare comunità divisi da vissuti totalmente diversi, ma uniti dalla musica. Queste sono le mie opinioni, se non vi piacciono ho altri centesimi da spendere per mandarvi affanc***”.

Ultimamente, del resto, gli artisti che si sono espressi soprattutto a favore del ddl Zan (Fedez tra i primi) sono stati oggetto di aspre critiche, molte delle quali tutt’altro che costruttive bensì mirate a offendere e mettere a tacere il personaggio di turno. Sul ddl Zan, ancora, Fedez e Povia sono i principali esponenti – rispettivamente – del e del no con ripetuti post e storie pubblicate su Instagram per raccogliere le loro opinioni.

Considerato il periodo storico – tra disegni di legge contro l’omofobia, vaccini, politica internazionale e grandi ripartenze del settore musicale – l’invettiva di J-Ax contro gli hater potrebbe essere la prima di tante altre.