Renzi e il Ddl Zan: il tentativo di rendere la legge inutile

Ancora una volta il leader di Italia Viva sta facendo con il Ddl Zan quello che ha fatto con altre leggi in passato: cambiare tutto per non cambiare nulla


INTERAZIONI: 778

Sì può approvare una legge senza approvare una legge? Assolutamente sì, e indovinate chi potrebbe essere il protagonista? Chi se non lui, Matteo Renzi, uno che in questi anni ha dimostrato di muoversi nei meandri dell’emiciclo parlamentare in una maniera tale da far impallidire i capi-corrente democristiani. Prendendo in prestito i metodi brevettati dal suo mentore, quel Denis Verdini a cui non manca di fare visita in carcere nei momenti topici dell’attività parlamentare, sta preparando l’ennesimo golpe legislativo. La nuova saga della sua carriera parlamentare potremmo chiamarla “Renzi e il Ddl Zan”.

L’assist alla destra annunciato nelle ultime ore, non fa altro che affossare il Ddl Zan a favore di un altro Ddl: il Ronzulli-Salvini. Già a leggere che il leader della Lega sia il firmatario di una legge contro le discriminazioni fa ridere, perché va bene tutto però per dire delle cose bisogna godere di una certa credibilità. Andando poi a spulciare i tre articoli del Ddl della destra viene invece da piangere. Tre articoli che di fatto non cambiano nulla in ossequio alle parole di Tomasi di Lampedusa “cambiare tutto per non cambiare nulla”.

Un regalo in pratica al Vaticano e a chi si è opposto al Ddl Zan fin dall’inizio e a farlo non poteva che essere Matteo Renzi. Il leader di Italia Viva ha aperto la porta alle modifiche di Lega e Forza Italia con la scusa della mancanza dei numeri e con l’obiettivo di svuotare una legge. Di fatto il Ddl Ronzulli-Salvini ha diverse mancanze. Continua la sua indeterminatezza e quindi la difficoltà dell’applicazione penale. In pratica sono talmente vaghe le definizioni che nessun giudice potrebbe mai applicarlo rispetto all’odio omofobico e transfobico. Gli stessi problemi che ha la legge Mancino, motivo per il quale dovrebbe intervenire il Ddl Zan a modificarlo.

I difetti del Ddl Renzulli-Salvini rispetto al Ddl Zan

Non esiste poi nessuna tutela per i transessuali e i transgender, non inserendo alcuna opzione legislativa che li riguardi e alimentando il problema dell’indeterminatezza della legge. Per quanto riguarda poi le pene, stendiamo un velo pietoso. In pratica la legge Ronzulli-Salvini non fa altro che prevedere una circostanza aggravante in caso di propaganda e istigazione alla discriminazione. La pena può essere aumentata fino a un massimo di un terzo nel caso in cui si riferisca a odio legato all’orientamento sessuale. Infine non è previsto alcun tipo di tutela per le vittime.

Il Ddl Zan è invece molto preciso rispetto alle definizioni delle categorie da proteggere e prevede l’aumento della pena della metà, oltre che tutele per le vittime del reato. Una legge troppo “precisa” per la destra e per il Vaticano, che da mesi soffiano su una campagna di disinformazione che mira a spaventare le persone, addirittura arrivando a dire che mette a rischio la libertà di parola. Da oggi hanno in Renzi un nuovo alleato, un maestro nel “cambiare tutto per non cambiare nulla”.

Ps. Per chi volesse farsi una propria idea a riguardo potrà leggere le due proposte di legge. Il Ddl Zan lo trovate qui mentre il Ddl Ronzulli-Salvini qui. Gli articoli 604bis e ter del codice penale, della legge di riferimento che verrà modificata, sono facilmente reperibili online.