Metallica, quando con Master Of Puppets conquistarono il mondo | Memories

Il 2 luglio 1986 usciva Master Of Puppets, unico singolo estratto dall'album omonimo che cambiò per sempre la storia del metal

master of puppets dei metallica

Photo by Mark Wainwright/Wikicommons


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Può sembrare un titolo eccessivamente enfatizzato, il capriccio onanista di un fan, l’elogio da tifoseria di un nerd col paraocchi, ma Master Of Puppets dei Metallica è una di quelle realtà che crea il punto di rottura. È il 2 luglio 1986 quando i Four Horsemen pubblicano l’unico singolo estratto dal terzo album Master Of Puppets.

Un punto di rottura, perché quel disco e quel singolo saranno l’ultima esperienza dei Metallica con Cliff Burton, leggendario bassista morto il 27 settembre 1986 in Svezia durante il tour promozionale del disco. Il basso di Cliff suona ancora forte in quel disco, specie nella traccia Orion. La title-track segna per sempre l’ingresso dei Metallica nell’Olimpo del metal, grazie a quella struttura che la rende degna di una suite.

Master Of Puppets dei Metallica è il brano preferito da Cliff Burton di tutto l’album, come dirà lui stesso al momento dell’uscita del disco. 4 battiti, poi il riff di chitarra che non dà tregua nemmeno a chi odia il metal. L’idea di James Hetfield e Lars Ulrich è proprio quella: creare dei riff da assemblare e trasformare in canzoni, il tutto in un garage di El Cerrito, in California, mentre gli altri della band sono tenuti momentaneamente fuori.

Se Kill’Em All e Ride The Lightning sono i dischi della rabbia, Master Of Puppets è l’album del perfezionismo. La title-track è la prova: ogni parte è coordinata al millimetro, i volumi e le frequenze rasentano la perfezione – cosa molto difficile in un’epoca in cui vince l’analogico – e i testi non sputano sentenze né minacciano l’ascoltatore. Master Of Puppets dei Metallica è una proiezione grottesca e lovecraftiana della dipendenza da stupefacenti, la cruda realtà della droga che controlla e che non puoi controllare.

Ancora oggi il brano è il più richiesto nei concerti e soprattutto una delle canzoni più riproposte come cover da altri artisti, e in questo i Sum 41 non mancano mai all’appuntamento.