La morte di Cliff Burton è l’ombra che tormenta ancora i Metallica. Oggi, in suo onore, i mezzi utilizzati durante il tour dei Four Horsemen hanno una tavola di compensato accanto ai finestrini per attutire eventuali colpi e scongiurare tragedie. La “Burton Board”, così chiamano la tavola antiurto, può salvare delle vite.
Era il 27 settembre 1986 e i Metallica viaggiavano nei dintorni di Ljungby, in Svezia, durante il tour promozionale di Master Of Puppets che dopo aver solcato gli Stati Uniti li portava in Europa. A bordo del bus Kirk Hammett e Cliff Burton si sfidavano a carte per stabilire chi dei due avrebbe dormito dalla parte del finestrino. La sera prima, a Stoccolma, Burton aveva conquistato il pubblico con una versione inedita di Star Spangled Banner, un po’ come fece Jimi Hendrix a Woodstock.
Cliff vinse la sfida con Hammett e si sdraiò dalla parte del finestrino. Da quel momento tutto si fece confuso. L’autista perse il controllo del mezzo per una lastra di ghiaccio presente sull’asfalto, almeno così disse. L’autobus slittò e continuò la sua corsa su un tratto d’erba per poi ribaltarsi. Era notte, gli altri membri della band furono ridestati da quella scatola impazzita che roteava su se stessa per poi fermarsi precipitando di lato. Il lato sul quale stava dormendo Cliff.
L’autista, James Hetfield, Lars Ulrich e Kirk Hammett uscirono dalle lamiere e Cliff mancava all’appello. Quando videro le sue gambe sporgere dal macigno dell’autobus, che schiacciava il resto del corpo, capirono che il loro bassista non era riuscito a salvarsi. Il corpo di Cliff Burton aveva sfondato il finestrino e l’autobus, ribaltandosi, lo aveva schiacciato. Aveva 24 anni.
I Metallica pensarono di chiudere i battenti, ma fortunatamente non andò così. Gli dedicarono And Justice For All (1988). Oggi, sul luogo dell’incidente che provocò la morte di Cliff Burton, c’è una stele commemorativa.