“Non ricordo che volto avesse o altro, ricordo però che mi guardava. Poi è finita. Credo sia morto”. Con queste parole Charlotte conclude la sua testimonianza rilasciata a Politiken. Era lì, Charlotte, e vedeva mucchi di persone stare in piedi su corpi inermi quando il caos del Roskilde era ormai scoppiato.
Sul palco, quella sera, ci sono i Pearl Jam. È il 30 giugno 2000 e sul festival danese si è abbattuta una pioggia torrenziale che ha trasformato il parterre in una poltiglia. Eddie Vedder e soci salgono sul palco alle 22:30 dopo i Kent, e per quella sera sono attesi anche i Cure di Robert Smith.
Per Johansen, responsabile della sicurezza, si trova a 3 metri dal centro del palco in quel limbo che separa la folla dagli artisti. Vede delle ragazze in difficoltà: sono per terra, non riescono ad alzarsi e lui le aiuta. Sente della pressione che arriva dal pubblico stesso, come se una massa gigantesca spingesse per esplodere. È proprio ciò che sta succedendo: dal fondo del parterre hanno cominciato a spingere perché gli altoparlanti posti lontano dal palco non funzionano. Il pubblico che si trova in quella zona vuole sentire, per cui inizia ad avanzare.
Qualcosa non va, finché Johansen nota quella anomalia. 50mila persone cantano i Pearl Jam, ma c’è una voragine nella zona del PIT. “Correvano e urlavano”, racconterà Eddie Vedder. Una voragine in cui non si vedono teste, ma che è diventata una fossa comune. Al Roskilde Festival ci sono dei morti, 8 morti. Johansen afferra il suo walkie talkie e chiama il suo capo: “Credo sia morto qualcuno”. Il messaggio arriva a Dick Adams, tour manager dei Pearl Jam che sale sul palco e comunica l’accaduto a Eddie. La musica si ferma.
“Quel che accadrà nei prossimi cinque minuti non ha niente a che fare con la musica. Ma è importante. Immaginate che io sia vostro amico e che dobbiate fare un passo indietro per non farmi del male. Tutti avete degli amici qui davanti. Al mio tre farete tutti tre passi indietro. Tutti quelli che sono d’accordo dicano sì”.
8 morti, schiacciati dalla calca, che diventeranno 9 cinque giorni dopo per un uomo che si è spento in ospedale a seguito delle ferite.