Il razzismo di Billie Eilish in un vecchio video e le scuse: “Avevo 13 anni, sono sconvolta”

In un vecchio video comparso su Tik Tok Billie Eilish prenderebbe in giro gli asiatici, usando anche una parola razzista. Ecco la sua spiegazione

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Photo by crommelincklars/Wikicommons


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Si può parlare di razzismo di Billie Eilish? Il caso è esploso su Tik Tok dove un utente ha caricato un montaggio che mostra la popstar losangelina imitare – in anglosassone “mocking” – l’accento asiatico e far uso di un termine offensivo. Per questo Billie ha pubblicato un lungo post su Instagram per scusarsi per quell’atteggiamento.

Il razzismo di Billie Eilish

Nel video postato su Tik Tok si vede Billie Eilish usare una parola mutuata da Fish, un brano di Tyler, The Creator. La parola incriminata è “chink” che il rapper usa nella frase: “And in a blink of an eye I can make a white girl look chink”. Il termine “chink” è un dispregiativo usato per indicare il taglio degli occhi dei cinesi, ma viene esteso più in generale per indicare tutti i popoli dell’Asia orientale. La connotazione razzista di “chink” ha la stessa gravità della parola “neg*o” usata per riferirsi alle popolazioni di colore.

Nello stesso video, pochi secondi dopo, si vede una Billie Eilish giovanissima parlare con un accento alterato. Sulla sequenza viene apposta la scritta “mocking Asians”, ovvero “sta scimmiottando gli asiatici”. Per questo motivo si è subito parlato di razzismo di Billie Eilish nei confronti degli asiatici. La popstar losangelina si è dunque sentita in dovere di intervenire sull’argomento e fare chiarezza.

Le scuse

Billie Eilish ha rilasciato una nota sui suoi profili social. Con un lungo post l’artista di Bad Guy prende le distanze da quell’atteggiamento e chiede scusa, sebbene sottolinei che in quelle occasioni l’intento fosse tutt’altro che discriminatorio.

Ecco la nota:

“Molti di voi mi hanno chiesto di affrontare questa faccenda, e voglio farlo perché mi hanno etichettato come qualcosa che non sono. C’è un montaggio video che sta girando, risale a quando avevo 13 o 14 anni, in cui ho pronunciato una parola da una canzone che non sapevo fosse offensiva verso i membri della comunità asiatica. Sono sconvolta e imbarazzata, aver pronunciato quel termine mi fa venire voglia di vomitare. Non avevo mai sentito quella parola se non in quel pezzo, non è mai stata utilizzata da nessuna persona della mia famiglia

Ma a prescindere dalla mia ignoranza e dalla mia età, nulla giustifica quanto fosse dolorosa. E per questo mi dispiace. Nel video c’è un’altra clip in cui parlo in una lingua inventata… lo facevo da bambina e l’ho fatto tutta la vita per parlare con i miei animali, amici e famiglia. È un gioco, non è un’imitazione di nessuna lingua, accento o cultura. Chiunque mi conosca sa che scherzo con le voci, l’ho fatto per tutta la mia vita. A prescindere da come sono state interpretate, non volevo che le mie azioni ferissero qualcuno, mi spezza il cuore che vengano etichettate così. Credo e ho sempre lavorato per usare la mia piattaforma per combattere per inclusione, gentilezza, tolleranza, equità e uguaglianza. Dobbiamo tutti continuare a parlare di queste cose, dobbiamo ascoltare e imparare. Vi ascolto e vi voglio bene”.

Razzismo di Billie Eilish o goliardata? La popstar spiega chiaramente che la discriminazione razziale non ha mai fatto parte della sua vita né della sua famiglia, per questo nella sua carriera ha sempre lanciato messaggi sull’uguaglianza e a favore dell’inclusione, anche con la sua musica.