La seconda parte di Lupin su Netflix conclude con eleganza la vendetta di Assane Diop (recensione)

La storia di Assane Diop si conclude nella seconda parte di Lupin su Netflix, tra soliti giochi e travestimenti ma sempre con tanta eleganza: la nostra recensione

seconda parte di Lupin su Netflix

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La seconda parte di Lupin mette la parola fine (per ora) alle avventure di Assane Diop. Il protagonista interpretato da Omar Sy è senza dubbio il punto forte della serie francese, liberamente ispirata ai romanzi di Maurice Leblanc con il personaggio di Arsenio Lupin.

Proprio come questa figura letteraria, celebre nella cultura francese (tanto che lo stesso Sy ha risposto con un secco “no” alla possibilità che venga sviluppato un remake inglese), a sua volta ha ispirato Assane a costruirsi una doppia identità per uno scopo ben preciso.

Venticinque anni prima, suo padre è stato ingiustamente incastrato dal miliardario Hubert Pellegrini. Ma Assane ha un’arma segreta: come il ladro gentiluomo, ha deciso di catturarne l’essenza, lo stile e la tecnica per vendicarsi di quell’uomo che gli ha distrutto la sua famiglia.

La seconda parte di Lupin su Netflix riprende con Assane Diop alla ricerca di suo figlio Raoul, rapito da Leonard, uno dei secondini di Pellegrini. È una cosa contro il tempo, in cui il ladro gentiluomo deve mostrare tutta la sua arguzia e sagacia per riuscire a salvare il piccolo Raoul. E incredibilmente, trova un inaspettato alleato. Il detective Guedira, l’unico ad aver capito il legame tra Arsenio Lupin e il furto al Louvre per opera di Assane, finisce per restare affascinato dalle sue gesta e dalla sua personalità e decide di aiutarlo.

La storia di Assane non è quella di Lupin, ma quella di un uomo comune. Sebbene sia spinto da sentimenti di vendetta nei confronti di Pellegrini, che vuole consegnare alla giustizia, Diop non perde mai il suo spirito battagliero e ottimista. È un uomo perspicace, furbo, sempre un passo avanti a tutti. Certo, spesso le sue gesta risultano a dir poco assurde ed esagerate, e mettono lo spettatore in seria difficoltà sul cercare di capire le sue mosse. I cinque episodi che costituiscono la seconda parte di Lupin su Netflix corrono a tutta velocità, quasi a voler accompagnare e dare un senso alla trama. In ballo non c’è solo la fuga di Assane, diventato la persona più ricercata della Francia, ma anche ciò che ha di più caro: la sua famiglia, costituita da Raoul e l’ex moglie Claire. È un Assane Diop più intimo, personale. Permette al pubblico di addentrarsi nei suoi ricordi giovanili e capirlo meglio.

I risvolti narrativi risultati spesso contorti, mentre i giochi e i travestimenti del protagonista possono sembrare già visti (togliendo quindi l’effetto-sorpresa che aveva caratterizzato la prima metà di stagione), però la seconda parte di Lupin su Netflix continua a concentrarsi al suo scopo: quello di intrattenere. Omar Sy è una scommessa vincente per la produzione francese perché incarna alla perfezione un eroe umano, un uomo qualunque che si rimbocca le maniche facendosi giustizia. Ovviamente, senza usare la violenza – altrimenti perché ispirarsi al ladro gentiluomo creato da Leblanc?

Il finale di stagione chiude la storia principale, ma allo stesso tempo apre le porte a un eventuale secondo capitolo che, siamo certi, non tarderà ad arrivare. C’è infatti ancora tanto da esplorare e sarà interessante capire in che modo si svilupperanno i rapporti tra Assane e la polizia, e tra lui e la sua famiglia.