Torno a parlare di Emma e dei Maneskin, e giuro che mi sembra di vivere dentro uno di quegli incubi nei quali ci hanno chiuso dentro una bara di legno grezzo mentre siamo in una sorta di coma vigile, creduti morti ma vivissimi, e ce ne stiamo lì in attesa che l’aria finisca per andare incontro a una morte certa, il mignolo, unica parte del nostro corpo che riusciamo a muovere, quindi più che di coma vigili dovrei parlare di paresi, a grattare contro il legno, nella speranza che qualcuno senta chissà come quel rumorino, siamo dentro una bara, quindi credo dentro un cimitero, o murati o sottoterra, non abbiamo via di scampo.
Torno a parlare di Emma e dei Maneskin perché l’altro ieri ho scritto un pezzo sulle dichiarazioni di Emma riguardo la sua partecipazione a Eurovision 2014, con relative sue accuse di sessismo a tutti quelli che l’hanno criticata. Ne ho scritto difendendola, a modo mio, e sottolineando come in effetti il mondo della musica sia profondamente intriso di sessismo. Certo, anche sottolineando come a prescindere dal sessismo non sarebbe andata lontana, bruttina la canzone, pessima la sua interpretazione, ma nei fatti trovo avesse ragione. Del resto, ho trovato pessima anche l’esibizione dei Maneskin, e non meno volgare il loro look, ma tutti li hanno adorati, e su Damiano, altra forma di sessismo, inverso, molti e molte si sono permessi di dire cose, lo facevano già ai tempi di X Factor, quando era minorenne, che dette da un uomo a una donna avrebbe sicuramente portato a denunce e ostracismi, legittimi.
Pubblico il pezzo sui social e molti si scatenano, contro Emma, e quindi contro me. Che la gente si scateni contro me è parte del mio vivere quotidiano, mi lascia letteralmente indifferente, che si scateni contro me perché ho difeso a mio modo Emma è invece un fatto inedito. Che si scateni contro Emma non saprei, non la seguo sui social. Quello che noto, ma immagino sia una faccenda di flusso, è che molti attaccano Emma perché difendono d’ufficio Damiano e la band, come se le sue critiche fossero rivolte a loro e non al sistema e anche al pubblico. Gliene dicono di tutti i colori, mi spiace, pur ritenendo che un mondo senza la musica di Emma sarebbe un mondo migliore, come anche senza la musica dei Maneskin.
Praticano apertamente bodyshaming, i commentatori, quasi tutti, pensando che praticarlo verso una cantante sia cosa naturale, normale. Era sul palco vestita così, normale che la si critichi. Quindi, immagino, se domani esco e vedo un obeso in giro posso schernirlo, perché se non voleva essere schernito se ne stava a casa. O forse no, deve essere una obesa, perché con una donna viene più facile giudicarla come nulla fosse sull’aspetto fisico.
Roba davvero che mi lascia basito.
Poi però succede un colpo di scena. Magari anche in maniera vagamente paracula, l’impressione è quella, Damiano difende Emma. Dice che il mondo è sessista, e che in quanto uomo lui è privilegiato. Lo dice per difendere Emma, ma allarga il discorso in generale. Dice che se lui fa molto sesso è un figo, se lo fa Victoria, la bassista dei Maneskin, è una puttana, e in effetti quando a suo tempo sono uscite le foto dei ragazzi a torso nudo, Victoria compresa, foto fatte da Oliviero Toscani, in molti l’hanno criticata.
Ora, tutto è bene quel che finisce bene, verrebbe da dire.
Emma ha lanciato un j’accuse (ovviamente non ha lanciato un j’accuse dicendo lancio un j’accuse, lasciatemi cullare nel mio ruolo di stronzo), Damiano l’ha difesa dandole ragione, tutto torna.
Solo che Emma per il suo j’accuse ha preso badilate di merda, e io con lei, pensa te che destino baro che mi è capitato, mentre a Damiano tutti hanno dato ragione. Di più, molte e molti che hanno attaccato Emma si sono ritrovati a dire che Damiano ha ragione, praticamente dandosi da soli dei coglioni, perché ovviamente in questo momento Damiano è un idolo delle folle, e tocca sempre dargli ragione. Poco importa rimangiarsi quanto detto poche ore prima, poco importa dimostrare al tempo stesso incoerenza e anche un certo tasso di incapacità di leggere la realtà, l’importante è unirsi al coro.
Il risultato è un teatrino dell’assurdo. In pratica, nel dare ragione a Damiano che riprende il j’accuse di Emma riguardo al sessismo del mondo musicale, si pratica una forma neanche troppo sottotraccia di sessismo. Una roba che neanche Donald Barthelme sarebbe riuscito a ideare nei suoi raccontini.
Emma ha ragione, traduco, ma ha ragione perché la cosa è stata confermata da Damiano David dei Maneskin, un maschio, un maschio pure figo, perché si fa fotografare con la gonna, porta il kajal e lo smalto, sempre rimanendo molto sexy. Fino a un attimo prima, invece, Emma aveva torto, era una rosicona che sbraitava per attirare attenzione e che aveva perso a Eurovision perché si era presentata con una brutta canzone e vestita malissimo.
Come si dice in questi casi, Houston abbiamo un problema. Se serve un maschio sexy a dare ragione a una femmina (so quanto sia fastidioso questo utilizzo dei termini maschio e femmina, mica scrivo parole a caso, volevo proprio urticarvi, perché la situazione è urticante) vuol dire che il sessismo è ancora più radicato di quanto non sembri. Del resto, perché mai le donne dovrebbero avere diritto a pretendere un trattamento paritario, hanno avuto il voto, la possibilità di prendere la patente, non rompessero pure i coglioni col sessismo o il body shaming.
D’accordissimo. A proposito, anche se non c’entra con l’articolo, mi è dispiaciuto molto che la tua previsione sui Maneskin post Sanremo: “Comunque a Eurovision ci ridono dietro, sappiatelo.” non si sia avverata. Pensavo che saresti uscito con qualche commento. Ciao.