Don Matteo 13 sarà un omaggio a Terence Hill, Raoul Bova conferma il suo ruolo nella fiction

Raoul Bova anticipa il suo ruolo in Don Matteo 13 e come la prossima stagione sarà un vero e proprio omaggio a Terence Hill

Don Matteo 13

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Don Matteo 13 vedrà l’ingresso di un nuovo parroco che ha il volto di Raoul Bova. Quella che sembrava un’indiscrezione, alla fine è stata confermata dallo stesso interessato e da Lux Vide, la casa di produzione della longeva fiction di Rai1.

Entrare in una serie così amata dal pubblico, in onda da vent’anni, non è un’impresa semplice, e l’attore ne è consapevole. Raggiunto da Vanity Fair, Bova ha anticipato qualcosa a proposito della sua partecipazione nella prossima stagione:

Su Don Matteo non possiamo ancora dare un giudizio, un parere perché comunque è stata un’idea della Rai e del produttore quella di pensare a questa ipotesi, di un omaggio nei confronti di Terence Hill. Ci sarà questo inserimento, ma stanno scrivendo e cercando di rispettare le sensibilità di tutti gli spettatori che amano Terence Hill. Entriamo in punta di piedi.

Dalle sue dichiarazioni si evince un possibile cambio di testimone, con Terence Hill che lascerà il posto di parroco di Spoleto al collega più giovane, interpretato da Raoul Bova. Infatti, secondo le indiscrezioni, l’attore vestirà i panni di un sacerdote alle prime armi. Le riprese della tredicesima stagione sono iniziate da poco nella città umbra, e Terence Hill è atteso sul set dal 7 giugno.

“Cercherò di portare il più possibile del mio mondo interiore. Sto ancora cercando di capire tutte le sfumature del personaggio”, così ha dichiarato Raoul Bova nel corso di un’altra intervista, stavolta con La Nazione. “Quello che conta davvero è portare avanti il messaggio che questa fiction porge, magnificamente, al pubblico. Importantissimo rispettare Terence Hill e rendere omaggio a un attore che amo da sempre”.

Don Matteo è Terence Hill, e su questo non si discute. Anche i vertici di Lux Vide lo sanno e sono consapevoli che il passaggio di testimone non sarà semplice. La domanda è se il pubblico sarà pronto a dire addio a Hill, che da vent’anni è sinonimo del parroco in bici che risolve gli omicidi a Spoleto.