Stefania Spampinato racconta commossa la sua storia, il provino per Grey’s Anatomy e la perdita della mamma

Stefania Spampinato racconta commossa il provino per Grey's Anatomy e la gioia di averlo superato (che non ha potuto condividere con la madre scomparsa)

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Stefania Spampinato ha incontrato una notorietà improvvisa nel 2017 diventando una delle attrici di Station 19 e Grey’s Anatomy: ballerina siciliana che ha rincorso prima il sogno di ballare e poi quello di recitare in giro per il mondo, ha trovato la sua grande opportunità debuttando in una delle serie più longeve della tv e ottenendo poi lo stesso ruolo nel suo spin-off.

L’attrice ha raccontato la sua bella storia di perseveranza prendendo parte ad un’iniziativa dedicata alle donne italiane a Los Angeles, organizzata lo scorso marzo dal Consolato Italiano nella città. Nata in provincia di Catania, a Belpasso, in una famiglia semplice e in un ambiente molto conservatore, ha rincorso sin da giovanissima il sogno dello spettacolo: la famiglia l’ha supportata nella sua carriera di ballerina, aiutandola a pagarsi gli studi a Milano. Sua madre le ha addirittura cucito i costumi per le sue performance diventando sarta proprio grazie a questo tentativo di aiutarla.

A Milano Stefania Spampinato ha frequentato la Performing Arts School e ha lavorato in tv come ballerina. Poi il trasferimento a Londra, quando non parlava una parola di inglese al punto da non capire nemmeno cosa le chiedessero ai provini. Da Londra a Los Angeles il passo è stato ancora più difficile: in una città enorme continuare a credere nel suo sogno è stata una sfida, finché ha capito che la recitazione era la sua strada. Tanto studio e tanti casting falliti, anche per i limiti di un accento non nativo americano. Anche le audizioni per i ruoli da italiana sono state sfibranti, perché davvero poche e aperte a persone di tantissime nazionalità diverse, visto che gli americani non percepiscono molte differenze tra gli accenti di chi parla le lingue latine.

Qui il periodo più difficile per Stefania Spampinato, che intanto si manteneva come cameriera e ormai non sperava più di poter trovare un ruolo, al punto da nascondere ai suoi genitori i provini fatti per paura di dover poi comunicare loro il fallimento. Arrivata sul punto di mollare le sue ambizioni artistiche, proprio durante una serata in cui piangeva per il problema dell’accento che era diventato estremamente limitante, è arrivata l’audizione per un personaggio dall’italiano fluente in Grey’s Anatomy. Il ruolo di Carina DeLuca è stata la sua prima vera occasione professionale importante a Los Angeles e un personaggio che doveva durare il tempo di qualche episodio è poi piaciuto così tanto da diventare oggi regolare nello spin-off della serie, Station 19.

Stefania Spampinato si è particolarmente emozionata nel raccontare che la prima persona a cui avrebbe voluto comunicare di aver ottenuto il ruolo era sua madre, morta però due anni prima:

Ho letteralmente urlato di gioia quando ho saputo di avere la parte, al punto che i vicini di casa mi hanno scritto chiedendomi se fosse successo qualcosa di grave. La cosa più difficile è che la prima persona che avrei chiamato sarebbe stata mia mamma, ma era morta due anni prima. Quando sperimenti una perdita così grande, nulla è più importante: ottenere un lavoro e non poterlo condividere con lei è stata molto dura. Mia mamma era il mio più grande sostenitrice e la ragione numero uno per cui sono riuscita ad andare a Londra, a Los Angeles, mi ha dato la forza e il coraggio per lavorare e studiare, mi ha dato la libertà che lei non ha mai avuto.

Stefania Spampinato ha poi ricordato la prima scena girata per Grey’s Anatomy, un dialogo quasi interamente in italiano (con Giacomo Gianniotti, nella première della stagione 14): questo aspetto l’ha resa più sicura di sé nell’affrontare il debutto di fronte ad una regista molto tosta come Debbie Allen, che è anche produttrice esecutiva dello show. Dopo tre anni, è in entrambe le serie e ha recitato anche in Italia nel film l Giorno Più Bello del Mondo di Alessandro Siani.