Willie Peyote chiede scusa ad Ermal Meta e Renga su Instagram per le frasi su Sanremo: “Sono una testa di ca**o”

Su Twitch si era espresso in modo colorito sulle esibizioni di Renga ed Ermal Meta a Sanremo. Ecco il passo indietro di Willie Peyote

willie peyote chiede scusa ad ermal meta

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A pochi giorni da quella diretta su Twitch in cui è venuto fuori di tutto Willie Peyote chiede scusa ad Ermal Meta e Renga. Nel popolare social network il rapper intrattiene il pubblico con un format dal titolo Le Brutte Intenzioni e nel bel mezzo del Festival aveva fatto una diretta insieme a Martina Dell’Ombra (al secolo Federica Cacciola) e Daniele Fabbri.

Nel commentare le performance di Francesco Renga ed Ermal Meta si era lasciato andare in espressioni colorite. Nel caso di Renga, per esempio, aveva detto: “Ha cagato sul microfono, sembrava Aiello”, mentre di Ermal Meta aveva definito “ruffiana” la scelta di cantare Caruso di Lucio Dalla nella serata delle cover proprio quando ricorreva il compleanno del cantautore.

Su quest’ultimo aspetto Ermal Meta si è già pronunciato e lo ha invitato a rivolgersi di persona al diretto interessato anziché fare scintille sul palco o sui social. Nel frattempo il rapper non aveva ancora replicato nuovamente fino alle ultime ore. Nelle stories su Instagram, ora, Willie Peyote chiede scusa ad Ermal Meta e Renga e lo fa con un lungo sfogo in cui non nasconde la sua colpa.

Nel suo video Willie Peyote chiarisce di aver già avuto modo di confrontarsi con i diretti interessati – Renga e Meta – e coglie l’occasione per scusarsi anche con i suoi follower ammettendo di essersi lasciato andare in commenti di pancia senza considerare le conseguenze: “Talvolta il microfono dovrebbero spegnermelo”.

Ovviamente il rapper non esclude che ci possa essere qualche inciampo in futuro, ma in questa occasione ammette di aver sbagliato e intende assumersi le responsabilità di ciò che ha detto. Ecco le parole con cui Willie Peyote chiede scusa ad Ermal Meta e Renga in un video postato nelle stories di Instagram in cui si rivolge sia ai diretti interessati che al suo pubblico.

“Mi rendo conto che alcune frasi non sono uscite felici ed è quindi [normale] che quando dici una min…ata la gente te lo faccia notare. So di essere una testa di ca..o e di essermi lasciato sfuggire, tra l’altro con le parole peggiori possibili, determinati commenti che potevo risparmiarmi. Sono stati detti nell’ambito di un programma con amici e comici che voleva commentare Sanremo con un fare piuttosto goliardico come se fossimo a casa per alleggerire la tensione del Festival visto da dentro e da fuori contemporaneamente. Questa non vuole essere una giustificazione, più che altro contestualizzare la cosa.

Niente, so di essere una testa di ca..o e talvolta il microfono dovrebbero spegnermelo, cercherò di farci attenzione, ma non sono certo di poter garantire di non dire più alcuna min…ata nella mia vita. Quello che è giusto fare è assumersene le responsabilità come ho fatto e come cercherò di fare sempre. Quindi niente: bella, perdonatemi”.