L’omaggio dei Negramaro a Lucio Dalla, il 4 marzo al Festival di Sanremo

Il 4 marzo non poteva mancare un omaggio a Lucio Dalla a Sanremo: tutti i dettagli

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Ci sarà un omaggio a Lucio Dalla al Festival di Sanremo 2021, a cura dei Negramaro. In conferenza stampa è stato annunciato che la serata del Festival dedicata alla canzone d’autore sarà aperta dalla band dei Negramaro, sul palco del Teatro Ariston per un omaggio a Lucio Dalla.

Quando si pensa alla data del 4 marzo è impossibile non pensare al grande cantautore italiano scomparso nel 2012. Nato il 4 marzo del 1943 a Bologna, la data del 4 marzo ricorre anche in una canzone di Dalla, 4/3/1943, presentata nel 1971 da Lucio Dalla proprio al Festival della Canzone Italiana.

Il testo era di Paola Pallottino e fruttò a Lucio Dalla il terzo posto nella competizione canora. Il brano era inizialmente intitolato Gesù Bambino ma si è trovato a combattere con la censura artistica dell’epoca prima di cambiare titolo in 4/3/1943. Pur non essendo un brano autobiografico, la canzone ha preso un titolo ispirato alla sua data di nascita.

A causa della pandemia da Covid-19, il Festival va in scena quest’anno leggermente in ritardo rispetto alle date del mese di febbraio scelte degli ultimi decenni. Per una coincidenza fortuita, il 4 marzo quest’anno ricorre la serata dedicata alla canzone d’autore, alle cover della tradizione musicale italiana.

Ad aprirla saranno i Negramaro, guidati dal cantante Giuliano Sangiorgi, che si esibiranno in un omaggio a Lucio Dalla.

Testo 4/3/1943

Lucio Dalla / Paola Pallottino

Dice che era un bell’uomo
E veniva, veniva dal mare
Parlava un’altra lingua però sapeva amare
E quel giorno lui prese mia madre sopra un bel prato
L’ora più dolce prima d’essere ammazzato
Così lei restò sola nella stanza,
La stanza sul porto
Con l’unico vestito, ogni giorno più corto
E benchè non sapesse il nome
E neppure il paese
M’aspettò come un dono d’amore
Fino dal primo mese
Compiva sedici anni
Quel giorno la mia mamma
Le strofe di taverna
Le cantò la ninna nanna
E stringendomi al petto che sapeva,
Sapeva di mare, giocava a far la donna
Con il bimbo da fasciare
E forse fu per gioco o forse per amore
Che mi volle chiamare come Nostro Signore
Della sua breve vita il ricordo,
Il ricordo più grosso, è tutto in questo nome
Che io mi porto addosso
E ancora adesso che gioco a carte
E bevo vino,
Per la gente del porto
Mi chiamo Gesù Bambino
E ancora adesso che gioco a carte
E bevo vino,
Per la gente del porto
Mi chiamo Gesù Bambino
E ancora adesso che gioco a carte
E bevo vino,
Per la gente del porto
Mi chiamo Gesù Bambino