Facciamo luce sul teatro!

Stasera tutti i teatri italiani dal Nord al Sud, dalle 19,30 alle 21,30, saranno aperti e illuminati “perché questi luoghi tornino simbolicamente ad essere ciò che da 2500 anni sono sempre stati: piazze aperte sulla città, motori psichici della vita di una comunità”


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Stasera tutti i teatri italiani dal Nord al Sud, dalle 19,30 alle 21,30, saranno aperti e illuminati “perché questi luoghi tornino simbolicamente ad essere ciò che da 2500 anni sono sempre stati: piazze aperte sulla città, motori psichici della vita di una comunità”. È l’appello accorato di U.N.I.T.A. (Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo), presieduta da Vittoria Puccini, che invita “tutte le donne e gli uomini che dirigono i teatri italiani, da quelli più piccoli fino ai grandi Teatri Nazionali, a illuminare e tenere aperti i propri edifici la sera del 22 febbraio”.

Compatta ed alta l’adesione dei palcoscenici campani: dal San Carlo al Mercadante, al San Ferdinando, Diana, Augusteo, Bellini, Trianon, Sannazaro, Nuovo, Galleria Toledo, Nuovo Teatro Sanità, TAN, Nest, Elicantropo, e a tante altre realtà teatrali e culturali, per testimoniare il grande e lungo disagio che stanno vivendo, e con loro tutti i lavoratori dello spettacolo dal vivo,per la chiusura dettata dall’emergenza covid 19 che non concede ancora appunto nessuna accensione di luce. 

“A un anno di distanza dal primo provvedimento governativo – si legge nel comunicato di Unita – che come prima misura di contrasto al Coronavirus intimava la chiusura immediata dei teatri nelle principali regioni del Nord, estendendo rapidamente il provvedimento a tutto il territorio nazionale nel giro di pochi giorni, Unita chiede al nuovo Governo e a tutta la cittadinanza che si torni immediatamente a parlare di Teatro e di spettacolo dal vivo, che lo si torni a nominare, che si programmi e si renda pubblico un piano che porti prima possibile ad una riapertura in sicurezza di questi luoghi”.

Oggi 22 febbraio, sulle pagine del Corriere della Sera, il ministro della cultura, Dario Franceschini, nell’intervista di Paolo Conti, riconoscendo l’attenzione che i teatri e i cinema hanno avuto per le misure di sicurezza ha detto: “Penso che teatri e cinema, con severe adeguate misure, siano più sicuri di altri teatri già aperti oggi. E credo che l’Italia, più di altri paesi, abbia bisogno come l’ossigeno di tornare ad avere un’offerta culturale. Lo ha spiegato bene il presidente Draghi. Private di teatri e cinema, senza musica le piazze delle città sono più tristi: così l’Italia non è l’Italia”. E poi ha aggiunto: “Come è stata fatta un’eccezione per le librerie, inserite tra i primi servizi a riaprire per una evidente ragione culturale, spero si possa fare lo stesso ragionamento per i luoghi dello spettacolo”.  

Quello di stasera sarà dunque un presidio dei teatri, dei tanti artisti che si sono mobilitati, delle tante maestranze coinvolte e del pubblico deprivato da ogni spettacolo culturale dal vivo, per partecipare coralmente – nel rispetto di ogni misura di sicurezza come hanno sempre fatto –alla richiesta di sostenere la cultura, tutto il settore e riaccendere così i riflettori sulla sua ripartenza.

Cosi il Teatro di Napoli-Teatro Nazionale intende manifestare solidarietà e dare un messaggio di speranza ai tanti artisti, operatori, tecnici e maestranze in difficoltà, nello stesso spirito tenuto in questi lunghi mesi con l’impegno quotidiano in teatro, portando avanti il più possibile le attività di produzione, progettuali e formative”.  

Pure il Teatro Nuovo e alcuni dei principali teatri che fanno capo al Teatro Pubblico Campano apriranno le sale e accenderanno le proprie luci,a sostegno dei lavoratori dello spettacolo dal vivo: “Luci accese per dare un segnale forte, affinché si torni immediatamente a parlare di Teatro e di spettacolo dal vivo, che si torni a nominare, si programmi e si renda pubblico, prima possibile, un piano per una riapertura in sicurezza di questi luoghi”.

Così anche il commento del regista Carlo Cerciellodirettore artistico del teatro Elicantropo: “Verrebbe da essere investiti da velato ottimismo, ascoltando le parole del premier Draghi sulla riapertura delle attività legate allo spettacolo dal vivo, se queste parole non fossero meccanicamente ripetute da quello stesso Franceschini che, dinanzi alle proteste di un intero settore del lavoro in crisi ebbe a dire: “Forse chi critica non ha capito la gravità della situazione che stiamo vivendo“.

E poi continua: “Noi l’avevamo talmente compresa bene la situazione che avevamo reso i nostri luoghi di lavoro ipersicuri, avevamo speso un capitale in sanificazioni, areazione, termoscanner, riammodernamento delle strutture, materiali anti-Covid, distanziamenti degli spettatori fino a 1 metro e mezzo, nonostante la mascherina per tutto il tempo dello spettacolo, adeguamenti che di fatto, soprattutto nel caso dei teatri più piccoli non finanziati dallo Stato, avevano reso impossibile anche solo l’ipotesi di una eventuale riapertura”. 

Diamo sostegno e condividiamo l’iniziativa, diffondiamola sui social al più presto, per sostenere la cultura e riaccendere l’emozione del teatro, del cinema, di uno spettacolo musicale dal vivo, per ascoltare e partecipare in sicurezza e responsabilità alla richiesta di apertura delle sale.

Proteggere e liberare le città dai danni provocati da un’epidemia – intimava Sofocle nel suo immortale Edipo – significa innanzitutto conoscere se stessi, prima che un’intera comunità si ammali di tristezza non riuscendo più a immaginare un futuro”.    

Vi aspettiamo davanti ad un teatro della vostra città o del vostro quartiere– dicono i promotori – per lasciare una traccia scritta di un pensiero su un foglio portato da casa o su un registro che ogni teatro potrà mettere a disposizione”.