Mauro Bellugi ha combatutto fino all’ultimo respiro la sua battaglia contro il Covid-19. Nonostante l’amputazione delle due gambe subita nel mese di novembre, Mauro Bellugi aveva continuato a resistere senza mai arrendersi. Proprio come avveniva sul terreno di gioco quando il suo compito era di marcare in modo implacabile l’attaccante avversario più forte e pericoloso.
Il mondo del calcio piange Mauro Bellugi (leggi di più). Un lutto unanime che associa non solo le tifoserie delle squadre per le quali aveva giocato, ma tutto il mondo del calcio. Mauro Bellugi ha militato, tra le altre squadre, nel Bologna e nel Napoli. Ma la parte più bella sua carriera era stata con la maglia dell’Inter. In omaggio a Mauro Bellugi , gli uomini di Antonio Conte domani giocheranno il derby della Madonnina contro il Milan indossando il lutto.
Mauro Bellugi aveva vestito per 32 volte anche la maglia nazionale ed è stato certamente uno dei difensori più importanti della sua generazione. A decretarne il successo ed il rispetto anche dei rivali erano le sue doti umane e calcistiche. Mauro Bellugi era un atleta instancabile, correva con grande intelligenza ed efficacia sul terreno di gioco. Era estremamente tecnico, conosceva mille modi e trucchi per annullare l’attaccante avversario. E ci era riuscito contro i più forti del suo tempo. Inoltre aveva un’eccellente visione di gioco. Un esempio per tanti calciatori delle generazioni successive come ad esempio Rino Gattuso.
Mauro Bellugi sapeva esser ruvido ed elegante. Imponeva la sua presenza sul terreno di gioco senza troppe alchimie e complicazioni tattiche. E’ stato l’epigono dell’antica generazione dei difensori italiani. I profeti del ” primo non prenderle”, gli apostoli del catenaccio, la prova vivente della formula vincente di Nereo Rocco.
El Paron aveva le idee molto chiare rispetto ai giocatori fondamentali di una squadra vittoriosa: “un portiere che pari, un difensor che meni, un centrocampista che la butti in porta, un mona che segni”. Una formula semplice, chiara che troppo spesso viene rinnegata nel nome di un sedicente calcio spettacolo