Intervista con Santoianni: “La mia Stazione Di Sosta è la musica”

Il nuovo singolo è disponibile dal 12 febbraio, prodotto da Molla. OM intervista Santoianni

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Dal 12 febbraio è disponibile il nuovo singolo di Santoianni, Stazione Di Sosta, accompagnato dal video ufficiale girato da Luca Cantavenera.

Stazione Di Sosta è il manifesto del nuovo percorso musicale di Santoianni volto alla contaminazione di cantautorato e sonorità contemporanee. Alla produzione del brano c’è Molla, che Santoianni ha conosciuto sui social e con il quale ha lavorato a distanza.

Intervista con Santoianni

Qual è la tua “stazione di sosta” e come è nato questo brano?
La mia stazione di sosta al momento credo sia sicuramente la musica, le canzoni. È apparentemente una banalità per un cantautore invece è la prima volta che sento la mia musica come un luogo veramente sereno in cui posso prendermi una pausa da tutto e raccontare senza filtri la mia visione delle cose. Diffido sempre da chi dice con semplicità che la musica è la sua vita e che è l’unica cosa che lo rende felice. A me le canzoni hanno spesso preso a schiaffi le giornate. Oggi invece sono meno portatrici di frustrazione e più luogo sereno dove sostare a ragionare. È una grande vittoria per me che ci convivo da anni. Proprio da questo è nata la canzone. Dall’incontro con Molla, che oltre ad essere un ottimo produttore, è anche un amico e un cantautore. Ci siamo seduti virtualmente nella mia stazione di sosta a berci una birra e a parlare dell’oggi. Da questo incontro ho raccolto le sensazioni che mi hanno portato a Stazione Di Sosta. È il risultato di una discussione tra amici.

Parli di incertezze del futuro, cosa vedi nel tuo?
Onestamente mi piacerebbe essere sorpreso da quello che sarà. Non ho aspettative di nessun genere. Ho sicuramente qualche ambizione e la speranza di avere sempre la voglia e la forza di scrivere e cantare canzoni. Questo per quanto riguarda la parte meramente artistica. A livello personale questo periodo storico per la prima volta mi ha messo davanti all’incertezza, come giovane uomo che affronta la vita ho percepito un senso di precarietà inedito. Il tanto tempo che abbiamo avuto tutti per pensare e riflettere sulle cose però mi ha permesso di mettermi in discussione e di capire che tutto sommato nonostante tutto, non cambierà niente. Sarà tutto come prima e quindi, come prima, l’unico che può far qualcosa per creare una traiettoria positiva del mio futuro sono io stesso. Penso di avere oggi la serenità e la voglia per costruire mattone dopo mattone un futuro il più possibile vicino al mio immaginario. Sono convinto che prima o poi chi continua ad avere il coraggio di sognare alla fine, anche se distrutto e stanco, arriverà a un traguardo.

Come è nata la collaborazione con Molla?
È nata nell’unico modo possibile nel 2021, ossia a distanza. Io e Luca ci siamo conosciuti sui Social, siamo amici virtuali in un certo senso. Sono stato io a cercarlo perché volevo a tutti i costi trovare un nuovo mondo sonoro che fosse vicino a quello che desideravo per le mie canzoni. Ci siamo scambiati idee, opinioni musicali e artistiche ma anche di vita vissuta, di esperienze. Siamo entrambi due cantautori e da diversi anni bazzichiamo nel mondo delle canzoni e della musica. Sono convinto che la collaborazione artistica sia stata una normale conseguenza dell’incontro umano. Abbiamo poi la stessa visione di quello che è il mestiere del cantautore nel 2021 quindi la sintonia che si è creata è del tutto naturale ma esponenziale.

Sei molto critico nei confronti della discografia e accenni a contatti importanti nel passato. Ci riassumi il tuo percorso?
Non sono critico nei confronti della discografia in generale, semplicemente perché per ovvie ragioni ho conosciuto solo una parte di essa. Non potrei lanciare un giudizio sul mondo della discografia in generale. Ho iniziato giovanissimo a 16 anni con un contratto con una multinazionale e poi ho proseguito con tante e diverse esperienze La mia delusione e diffidenza nasce quasi tutta da quella mia prima esperienza. Quello che mi ha davvero segnato nel profondo è aver provato fin da subito quella sensazione di essere un numero e di non essere realmente parte di un progetto con una visione a lungo raggio volta non solo al successo ma anche alla costruzione di un percorso musicale valido. Probabilmente le colpe sono anche mie che spesso mi sono fatto distrarre dal meccanismo senza concentrarmi veramente solo ed esclusivamente sulle canzoni. Ero molto giovane ma a distanza di anni sono molto orgoglioso di quel giovane ragazzo che ha reagito portando in alto la sua idea senza farsi schiacciare. Non ho mai rincorso il successo ma sempre e solo le canzoni.

Queste esperienze hanno influito sicuramente sul tuo presente, ma in che modo? Chi è oggi Donato Santoianni?
Sicuramente le mie esperienze passate sono ancora oggi fondamentali per quello che sono sia artisticamente che umanamente. Credo che sia importantissimo affrontare un percorso di gavetta fatto di No, di delusioni, di discussioni. Questo ti permette di capire dove vuoi andare, ti fa prendere le misure giuste per fare realmente la musica più vicina alla tua natura artistica. Oggi io sono Santoianni, ossia l’evoluzione delle mie esperienze messe tutte dentro un’unica ricetta. Sono l’evoluzione di quel ragazzo che ha iniziato a 16 anni, sono gli insegnamenti che ho ricevuto, sono anche grato alle brutte esperienze e alle delusioni. Sono l’insieme di tutto e non rinnego niente Una cosa è certa sono sicuro al 100% di quello che mi piacerebbe diventare e non sono più minimamente concentrato su quello che sono stato Questo per me è il passo decisivo per evolvere veramente.