Amadeus rovina la festa a Fedez e decide di non eliminarlo, sarà per la prossima volta

Con questa scelta non ci perde solo il rapper-influencer, ma anche noi, perché oltre ad assistere a un Festival triste e raffazzonato ci toccherà pure sentire Fedez (e la Michielin)


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Se c’è una cosa che mi ha sempre fatto molto ridere degli haters, sì, sono costantemente sotto attacco degli haters e sì, benché potrebbe sembrare che dietro quel mio risponder loro per le rime, spesso rasentando il bullismo, non mi fanno mai arrabbiare, tanto meno mi feriscono, mi fanno sempre ridere e anche ridere di cuore, e se c’è una cosa che mi ha sempre fatto molto ridere degli haters è quando vengono a commentare un mio qualsiasi post, si tratti di un post autonomo o uno di quei post che hanno lo scopo di condividere il link di un mio pezzo, dicendo: “quello che vuoi è solo scatenare polemica e attirare attenzione”. Mi fa molto ridere, questa cosa, perché andare da uno che secondo te cerca attenzione, magari scatenando polemiche sui social, lasciando commenti polemici che molto probabilmente apriranno un thread è la cosa più idiota del mondo, mi accusi di cercare attenzioni e mi dimostri che in effetti le ho ottenute, dici che cerco la polemica e abbocchi, parlo dando per buono il tuo punto di vista, scatenando una polemica. Come correre a aprire un link di un articolo palesemente acchiappaclick, sappiamo tutti dove trovarli e con che titoli ce li presentano, e poi lamentarsi di chi pubblica articoli acchiappaclick. O, peggio, come correre in libreria a comprare un istant book scritto in fretta e furia, quindi raffazzonato e approssimativo, salvo poi dire che in quanto istant book è un libro scritto in fretta e furia, quindi raffazzonato e approssimativo. Insomma, ci siamo capiti.

Siccome mi fa molto ridere questo atteggiamento degli haters, seppur io non mi consideri affatto un haters, spesso gli haters mi rinfacciano proprio questo, il mio essere un haters, così come chi arriva insultando me e la mia famiglia, in genere, quando io contraccambio gli insulti, mi accusa di essere volgare, oltre che un bullo, comunque, siccome mi fa molto ridere questo atteggiamento degli haters, seppur io non sia e quindi non mi consideri affatto un haters, dovrei ora non replicare la medesima modalità d’azione appena descritta, abboccare quindi a uno che cerca attenzione andando a dire che è solo uno che cerca attenzione.

Dimostrerei di avere lo stesso livello intellettivo di un haters, in primis, e soprattutto dimostrerei di non essere in grado di tenermi alla larga da queste stupide trappole, roba da banalotti e superficiali.

Chiaramente, star qui a spiegarlo mi riempie di imbarazzo, se ho fatto questa premessa è perché, stavolta, non intendo dar seguito a questo mio credo personale, una regoletta che mi sono autoimposto e che come tutte le regolette che ci si autoimpone posso serenamente decidere di non rispettare, senza per questo incappare in sanzioni o multe. Pensate solo a quante volte ci diciamo che non mangeremo più dolci, questo ovviamente prima di trovarci di fronte un dolce e capitolare senza nessun pudore, per non dire di tentazioni più complesse e meno facili da esporre così, su due piedi.

Sapete tutti cosa è successo. E lo sapete perché, sin da subito, tutti hanno abboccato all’amo. Non leggete in queste mie parole un giudizio morale, lo sto facendo anche io, ora, e siccome lo sto facendo anche io ora non leggete neanche una nota di biasimo, la parola biasimo, lo dico ai più sensibili, ricorrerà altre volte in questo mio scritto, ma a parte questa prima occasione le prossime volte sarà contro la mia volontà. Sabato Fedez ha condiviso delle storie su Instagram. Questa ovviamente non è una notizia, non più di quanto possa essere, che so?, oggi mi sono svegliato, mi sono alzato, ho fatto colazione, e roba di questo tenore, Fedez condivide miliardi di storie su Instagram, oltre che su altri vari social (sugli altri social condivide altro, immagino, non lo seguo e non sono poi così ferrato coi social). Le condivide in continuazione, ha milioni e milioni di followers, anche in virtù del suo essere il marito di Chiara Ferragni, una influencer che di followers ne ha molti di più, e non si legga quell’averla chiamata influencer con intenti denigratori, è una imprenditrice e tante altre cose, ma è della Chiara Ferragni influencer che stavo parlando. Tutto quello che riguarda lei e lui, per tutti i Ferragnez, è fonte di grande attenzione, condivisione, commenti, notazioni a piè di pagina, possiamo serenamente dire che stare sui social sia per entrambi, da lungo tempo, il core business, assai più che produrre linee di vestiti o griffare praticamente di tutto, dai biscotti all’acqua, per lei, o fare canzoni, per lui. Fedez è un influencer, che a tempo perso si occupa di musica. Su questa mia ultima affermazione, stessi oggi, qui in questo diario del lock down, parlando di musica, potrei aprire una bella parentesi. Perché chiamare musica quella che fa oggi Fedez, così come chiamare musica quella che faceva ieri e l’altro ieri, è qualcosa che non sarei disposto a sottoscrivere neanche sotto la minaccia di un’arma da fuoco, e perché, a dirla tutta, Fedez è Fedez, cioè uno che in qualche modo ambiva a diventare popolare e popolare ci è diventato, eccome, assai più per quello che girava intorno alle sue canzoni che per le canzoni stesse, i video su Youtube, alcuni in compagnia del tipo, anche lui un influencer, che andava in giro completamente coperto da un enorme preservativo, i servizi delle Iene, la partecipazione a X Factor come giudice, il fidanzamento e matrimonio con la Ferragni, niente musica, contorno. Comunque, sabato Fedez ha fatto una storia, e questa storia è finita al centro di una polemica gigantesca, che in questi strani giorni di assenza dei virologi dai media, non abbiamo un governo e si è deciso di aprire tutto, non è possibile che a un certo punto compaia il professor Galli a ricordarci come moriremo tutti, ha occupato militarmente siti e giornali. Anche questa, in sé, non è una polemica, le storie di Fedez non è che siano frutto di improvvisazione, è evidente, quindi spesso quello a cui Fedez punta è la polemica o quantomeno il parlarci intorno, quindi anche in questo siamo perfettamente nella norma. La storia, comunque, faceva vedere Fedez in studio di registrazione insieme a un po’ di gente, compreso suo figlio, a sua volta una webstar attenzionatissima da followers come da siti e giornali, Leone. Fedez, nella storia, chiede a Leone, che voto darebbe alla sua canzone per il prossimo Festival, canzone, ricordiamolo a mo’ di notazione filologica, che Fedez porterà in coppia con Francesca Michielin, di questa storia neanche comparsa. Leone ci pensa un attimo, la storia per sua natura dura pochi secondi, e poi dice che il voto che dà alla canzone, da uno a dieci, è uno. Risate generali. Abbraccio affettuoso di Fedez a suo figlio. Stacco e ecco che la scena, ancora lì in studio di registrazione, presenta Fedez al microfono che canta una canzone, chiaramente quella che sarà in gara al prossimo Festival della Canzone Italiana di Sanremo. Fine della storia, in senso lato e assoluto. Il tempo di pubblicarla, di essere registrata da qualcuno (non so come si chiami lo screenshot di un video, ma è quella roba lì) che qualcuno, in apparenza, fa notare a Fedez che condividere anche pochi secondi di una canzone in gara prossimamente al Festival di Sanremo equivale a mettere la medesima canzone a rischio squalifica. Tecnicamente non si dovrebbe neanche trattare di un rischio, quando di una certezza: fai sentire una canzone prima di Sanremo, la canzone è squalificata. Ovviamente da quel momento e per tutto il fine settimana, Fedez e quel video diventano rispettivamente trend topic e viralissimo. Tutti lo condividono, anche io, nella speranza di rendermi utile proprio alla viralizzazione e quindi alla squalifica, lo confesso, e il tema “Fedez verrà squalificato dal Festival per questo suo errore?” diventa centrale nella vita della nostra nazione. Francesca Michielin, in questo, non è prevista. La citano giusto in alcuni meme, allo scopo di prenderla in giro, ma nessuno le chiede nulla, e lei si guarda bene dall’esternare la propria idea a riguardo. Anche Fedez tace. Tutti gli altri, invece, parlano. Molti invocano la squalifica. Altri invece gridano all’attentato. Tutti comunque ne parlano. Alcuni fanno notare come Fedez, in fondo, sia riuscito nei circa venti secondi di storia su Instagram, ha riportare la musica al centro della scena, intendendo per scena il Festival di Sanremo, il tutto poco dopo che, cautamente e non certo senza imbarazzo generale, Amadeus aveva rimangiato ogni sua parola dicendo che si sarebbe rimesso alla volontà del Comitato Tecnico Scientifico, questo dopo il famoso tweet di Franceschini che diceva “l’Ariston è un teatro come gli altri, quindi bye bye pubblico”, tweet rinforzato dalle dichiarazioni del grande vecchio della musica italiana, Mogol, incidentalmente anche presidente della SIAE, partner del Festival, lì a dire che il pubblico non ci sarebbe dovuto essere, niente più Amadeus XIV, quindi, ma di nuovo l’uomo azienda che fa quel che deve fare. Ora, dire che a riportare la musica al centro della scena sia Fedez, converrete con me, fa ridere ancora di più degli haters che ti inondando di commenti perché tu è solo i commenti che cerchi, e stando ai pochi secondi ascoltati nel video, direi che anche questa ennesima canzone non farà che confermare queste mie parole, ma è pur vero che per due giorni, sabato e domenica, nessuno parla più di navi bolla, figuranti pagati e altre facezie, si parla di una canzone e del fatto che la canzone andrebbe squalificata o che andrebbe “salvata”. I social impazziscono, e i giornali, intendendo quotidiani, siti, quel che è, vanno loro dietro. Un florilegio di meme, di parodie, di battute, ma comunque l’Italia, questo il punto, si divide. Chi lo vuole fuori, e con lui ovviamente la Michielin, ricordiamo che tutti i bookmaker li danno per ovvi vincitori, chi li vuole dentro, con buona pace degli altri concorrenti, altri concorrenti che per contro non hanno spoilerato la propria canzone per errore.

Ecco, per errore. Questa cosa che il video della storia sarebbe stata pubblicato per errore, perché tutte le altre storie pubblicate dallo studio di registrazione erano mutate e quella no, è stata presa per buona da tutti, sulle prime forse anche da me. Ripeto, ho postato anche io il video, povero pollo che non sono altro. Poi però ci ho pensato su, non troppo, intendiamoci, non è che mi sia messo lì a ragionarci ore e ore, ci ho pensato un attimo, tra un Crotone-Genoa, tre gol e altri tre punti verso la salvezza, Mattia Destro presidente del consiglio, e una passeggiata fatta tanto per non finire murati vivi come certe donzelle delle storie di fantasmi, e quel che ho pensato è che Fedez non può aver sbagliato. Non può averlo fatto perché è il suo lavoro, stare sui social, ci passa le giornate, ci fa tanti di quei soldi che, nel momento in cui parte di quei soldi li fa per darli in beneficenza, tutti ricorderete l’episodio, può permettersi di andarli a consegnare a bordo di una Lamborghini, mica a piedi o in metro. Sa come funzionano, sa farli fruttare, non sbaglia un colpo e quindi non può aver sbagliato a caricare una storia. Non è, per capirsi, Guè Pequeno che per sbagli posta un video nel quale si sta facendo una sega, mostrando per altro una mezza cartuccia assai poco virile, come in effetti in precedenza spoilerato da Sara Tommasi, a dimostrazione che il Pequeno del nome non si trova lì per caso. Fedez è uno che calcola tutto, ogni minimo passaggio della sua carriera, e la sua carriera avviene lì, sui social, impensabile che abbia commesso un errore, e tanto più un errore che comporterebbe una imprevista squalifica da Sanremo, mica una roba da poco.

E se quindi Fedez non ha sbagliato a caricare il video che avrebbe potuto causare la squalifica del suo brano, spero avrete apprezzato io non abbia mai citato il titolo, in compagnia della ectoplasmatica Francesca Michielin, beh, allora significa che quello che voleva fare era proprio caricare un video che avrebbe prima portato tutti a parlare del video stesso e poi, di conseguenza, a squalificare il brano stesso.

Pensateci, Sanremo quest’anno è una immane bega. Sono settimane che se ne parla con tutti i dubitativi del caso, chissà se si farà, chissà come si farà, sai che delirio che sarà, uno stress per tutti. Sappiamo bene lo scenario più probabile che si profila, niente solito Sanremo, checché Amadeus e Fiorello, coadiuvati dal direttore di rete Coletta, abbiano a lungo sbandierato slogan quali “il Festival della Rinascita”, “niente Festival Covid”, “tutto come sempre, tutto meglio di sempre”. Sarà un Festival di grandi ristrettezze, pochi accompagnatori, ristoranti chiusi e quindi niente momenti sociali, niente gente in giro, niente folle acclamanti, ma neanche le feste, quelle che erano il vero sale del Festival, niente Radio Italia, niente RTL 102,5 da Oviesse, niente Piazza Cristoforo Colombo, solo esibizioni, andando in due a van, come da DPCM, pranzi e cene spartani in camera d’albergo, e interviste fatte su zoom, roba da far sembrare il Festival del Ciauscolo di Tolentino qualcosa di glamour al pari del Super Bowl.

Considerando che è il primo Festival di Fedez non esattamente il top. Certo, essere al Festival significa avere l’attenzione di milioni e milioni di persone, e tutti sappiamo come a Fedez queste attenzioni piacciano, siano il suo pane quotidiano, più quando parla di Leone che quando canta, è vero, ma pur sempre pane quotidiano, ma a parte l’attenzione il Festival rischia di essere un vero supplizio, qualcosa di nocivo, addirittura, il solo Festival di ristrettezze dagli anni Settanta, quando il Festival andava solo una sera in tv e nessuno se lo calcolava più di tanto. Perché, anche lì, diciamolo, è vero che il Festival sarà sicuramente visto da milioni di persone, tanto più che col coprifuoco siamo tutti dentro casa, ma al Festival si passa per massimo quattro minuti a serata, mica si può permanere in scena più a lungo della propria canzone. Contando anche che quest’anno ci sono in gara ventisei canzoni, e che per il turn over qualche volta capiterà magari di cantare all’una di notte, beh, anche lì, sicuri sicuri che esserci sia così conveniente?

Meglio farsi eliminare, per un errore, magari, errore che però è fatto in buona fede, in un video, guarda tu, che ha per protagonista la creatura, il piccolo Leone, il bambino così somigliante a mammà. Pensateci. Fedez commette l’errore. Per un weekend tutti parlano di lui e del suo errore, tutti condividono i pochi secondi della canzone. Proprio tutti tutti. Nessuno cita la Michielin, uccisa da mano fraterna, ma questo è un dettaglio. La canzone viene eliminata, con dispiacere, perché a Amadeus Fedez e la Michielin fanno molto comodo, quest’anno ci sono in gara Random, Fasma, Extraliscio, Gio Evan e via discorrendo, qualcuno che abbia più di dieci persone che lo conoscano fa comodo e a Fedez, non certo per meriti musicali, lo conoscono in tantissimi. Amadeus quindi decide di invitarli come a suo tempo capitò a Riccardo Sinigallia, eliminato dal Festival di Fazio, anno 2014, squalificato per aver eseguito la canzone durante un concerto, ma perdonato pubblicamente e quindi lasciato esibire sul palco dell’Ariston, fuori concorso. Una serata, e via tutta quella rottura di scatole delle prove, i tamponi, le camere d’albergo, tutto quello descritto qui sopra. Di più, essendo la canzone squalificata la si può far uscire prima, un mese prima delle altre, così da non avere la fastidiosa concorrenza delle altre, del resto tutti ne parlano, è sulla bocca di tutti, quali migliore pubblicità? Pubblicità assai maggiore di una partecipazione al Festival, volendo anche di una vittoria. Un mese di tempo per godersi il singolo. Una pubblicità notevolissima. Nessuna rottura di palle. La Michielin gestita come una semplice comparsa.

Tutto perfetto. Roba che uno si muove così e ti verrebbe voglia di affidargli un mandato perlustrativo per mettere insieme un governo, del resto lui con Conte ha una linea aperta, è noto, lo ha chiamato per dirgli di chiedere si fan di usare le mascherine e lui non ha mancato di dircelo, di mettere le mascherine e che Conte aveva chiamato lui per dirglielo.

Tutto è bene quel che finisce bene.

Non fosse che Amadeus, che nel mentre suppongo sia un filo sotto stress per tutto quel che gli sta piovendo addosso, più vicino a un diluvio di merda che a pioggia ristoratrice, dopo aver preso palate in faccia da chiunque, da Moni Ovadia a Mogol, passando per i teatri di mezza Italia, i lavoratori dello spettacolo tutti, artisti di varia foggia e natura, il Ministro Franceschini, il CTS e, credo, anche Gasperini che gli avrà imputato la sconfitta dell’Atalanta a vantaggio della Lazio, di perdere anche Fedez, e soprattutto di perderlo per una faccenda ulterioremente polemica proprio non ci sta. Certo, tenersi quello che agli occhi di tutti è uno che ha violato il regolamento, anche se buona parte di quei tutti nel mentre sta violando in barba alle deroghe i DPCM in corso, andando a sciare, a trovare i parenti in altra regione o più semplicemente facendosi i cazzi propri, è a sua volta una bella rogna, ma tra le due ipotesi, avere contro una parte dell’opinione pubblica ma avere in cast i vincitori annunciati, uno dei quali anche un influencer capace di portarsi dietro qualche milione di followers, per avere contro una parte dell’opinione pubblica e avere fuori dal cast i vincitori annunciati, uno dei quali anche un influencer capace di portarsi dietro qualche milioni di followers, milioni di follewers che, con lui fuori, si concentreranno per settimane a parlare della canzone eliminata, canzone che finirà in vetta alle classifiche proprio per essere stata eliminata, beh, chiaro che tra questi due scenari il solo percorribile è il primo, fanculo chi pensa che le regole vadano rispettati a tutti i costi, Fedez rimanga e il Festival lo vada a vincere come tutti gli altri vincitori del Festival, cantando sul palco dell’Ariston, seppur in assenza di pubblico, e prendendosi i voti del pubblico da casa e delle varie giurie.

Così, mentre Fedez era già lì che gongolava, ecco che arriva la notizia che no, mi spiace per quanti hanno pensato che le regole andrebbero rispettate, poveri stolti, seppur “esprimendo biasimo”, questo dice il comunicato diramato dalla RAI, i pochi secondi di canzone pubblicati per errore e poi rimossi, rimossi col cazzo, il video è praticamente ovunque, non rende il brano “non nuovo”, Fedez resta in gara. Anche la Michielin, ovviamente, ma è già chiaro a tutti che se anche non si presentasse sul palco non se ne accorgerebbe nessuno.

Ora, che l’Italia sia il paese dei cachi ce lo ha cantato su quel palco Elio e le Storie Tese anni e anni fa, per altro perdendo in maniera piuttosto discussa e discutibile, nulla di nuovo. Ovvio che star ora a suggerire a tutti gli altri di fare come Fedez sarebbe ridicolo, è lui quello che sa usare i social, gli altri sarebbero solo inutili emulazioni malriuscite. Resta il retrogusto amaro di aver perso in realtà un po’ tutti, Amadeus a parte. Ha perso l’idea di correttezza, perché è evidente che la ragion di stato, nello specifico di salvare il Festival, fa si che si possa essere assai poco ligi alle regole, tanto poi la gente non se ne ricorda e tutto passa in cavalleria. Ha perso Fedez, perché la sua idea di vincere tutto con la massima resa e il minimo sforzo si è vanificata nel giro di un weekend. Abbiamo soprattutto perso noi, che il Festival lo seguiamo, perché non bastasse l’idea di dover assistere a uno spettacolo triste e raffazzonato, senza pubblico e con tutti lì a parlare di pandemia, ci toccherà pure sentire Fedez (e la Michielin), ennesima prova che col cavolo che “andrà tutto bene”. Ci avevamo creduto, Federico, in cuor nostro avevamo anche fatto il tifo per te. La prossima volta osa di più, pubblicala tutta, e ti passa la paura. Fallo per te. Fallo per noi.