La vera storia del Blue Monday, il giorno più triste dell’anno

Oggi ricorre il giorno più triste dell'anno. Ecco la vera storia del Blue Monday, dall'equazione di Arnall a una potentissima campagna di marketing

storia del blue monday

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La storia del Blue Monday ha inizio nel 2005. Sono passati 16 anni e oggi, 18 gennaio, ci troviamo al terzo lunedì del mese con l’hashtag #bluemonday in tendenza sui social. Negli anni si è dibattuto tanto sul vero significato di questa data e sull’attendibilità della famigerata equazione che avrebbe individuato in questa data come il giorno più triste dell’anno, almeno per chi vive al di qua dell’emisfero boreale.

La storia del Blue Monday

Ciò che innervosisce gli studiosi, e con ragione, è che la storia del Blue Monday non nasce da uno studio. Tutto partì nel 2000 da Cliff Arnall dell’Università di Cardiff, che si presentava come psicologo ma che poi si rivelò essere un semplice tutor che lavorava in una scuola collegata all’università. Arnall parlò di un’equazione che faceva risultare il 18 gennaio come il giorno in cui meteo, fine delle festività e demotivazione confluivano in una curva che risultava maggiore rispetto al resto dell’anno.

L’Università di Cardiff, negli anni, prese le distanze da quello studio infondato ma non abbastanza in tempo, visto che l’argomento maturò talmente tanto da diventare un appuntamento giornalistico che ricorreva ogni anno. Galeotto per la grande risonanza, tuttavia, fu Sky Travel che dal 2005 cavalcò l’attenzione sul Blue Monday a scopo pubblicitario.

Semplice campagna di marketing?

Lo studio di Arnall risulta ancora oggi infondato e di quella equazione, di cui esisterebbero addirittura due versioni, è bollata come pseudoscienza da parte della comunità scientifica, considerata l’assoluta irrilevanza di quanto affermato da Arnall e soprattutto data la presa di posizione dell’Università di Cardiff dal sedicente psicologo.

Sky Travel, addirittura, utilizzò la campagna pubblicitaria fino al 2009 alimentando in questo modo l’attenzione mediatica sul fatidico giorno più triste dell’anno, anche quando ormai era alla portata di tutti l’assoluta mancanza di prove scientifiche a riguardo. La storia del Blue Monday è dunque quella di una post-verità sfuggita di mano per via della grande cassa di risonanza degli organi di stampa.