Jovanotti torna sui social, non per San Patrignano ma per il tumore di sua figlia Teresa

Dopo mesi di silenzio, Jovanotti torna sui social per condividere la lotta di sua figlia Teresa contro la malattia

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Jovanotti torna a pubblicare un post sui social dopo mesi di silenzio. Il motivo della sua assenza viene svelato oggi attraverso il repost della storia di sua figlia Teresa che negli ultimi mesi è stata costretta a lottare contro un male più grande di lei.

Sette mesi di cure ma oggi può festeggiare: il tumore lo lascia nel passato e con gli ultimi esami sostenuti nella giornata di ieri è ufficiale la sua guarigione.

“Oggi la mia Teresa ha voluto raccontare la sua storia degli ultimi sette mesi”, scrive Jovanotti, che accenna alla malattia di sua figlia Teresa prima di lasciare spazio alle parole della giovane: “Ieri gli esami di fine terapia hanno detto che la malattia se n’è andata, oggi per noi è un giorno bellissimo, lei è stata pazzesca”.

Papà Lorenzo è stato assente dai social negli ultimi mesi. Il suo ultimo post risale allo scorso 21 settembre, poi il silenzio. Mentre in molti si chiedono perché non sia intervenuto sulla serie Netflix su San Patrignano, lui aveva motivi più che validi per rimanere il più lontano possibile dal mondo virtuale: doveva sostenere sua figlia Teresa nella lotta contro il tumore.

A luglio le è stato diagnosticato un linfoma di Hodgkin, un tumore che colpisce il sistema linfatico. I primi sintomi risalgono all’agosto del 2019 quando ha sottovalutato un banale prurito alle gambe. Pensava che sarebbe svanito nel giro di qualche giorno ma non è stato così. A giugno 2020 il prurito si era esteso su tutto il corpo.

Teresa racconta poi di un linfonodo ingrossato sotto il braccio che l’ha spinta ad ulteriori controlli ed accertamenti fino alla diagnosi e all’inizio della chemioterapia, 6 cicli in tutto in pochi mesi, seguita dall’Istituto Europeo di Oncologia di Milano.

Nel post che solo oggi scrive su Instagram, la giovane ringrazia il personale medico che l’ha supportata nel periodo di cure ma anche e soprattutto i suoi genitori, la famiglia e gli amici che non l’hanno mai lasciata sola e che l’hanno aiutata nei mesi più difficili della sua vita.

“Per un certo verso il cancro è una malattia molto solitaria, ma il supporto di chi ti sta vicino è fondamentale per superarla, io non ce l’avrei fatta senza di loro. La paura non é andata via, e ci vorrà del tempo perché possa fidarmi di nuovo del mio corpo, ma non vedo l’ora di ricominciare”, conclude.

Le parole di Teresa sul tumore

Per gli ultimi sette mesi ho tenuto un segreto, faccio fatica a raccontare una storia prima di conoscerne la fine. Il 3 luglio 2020 mi è stato diagnosticato un linfoma di Hodgkin, un tumore del sistema linfatico.
Tutto è iniziato ad agosto del 2019 con uno prurito alle gambe. Non ci ho dato peso pensando che sarebbe andato via con il tempo, ma non è stato così. I mesi passavano e non faceva che peggiorare. A giugno 2020 si era sparso per tutto il corpo, non riuscivo a dormire più di un paio d’ore a notte, avevo la pelle piagata. Quando mi si é ingrossato un linfonodo sono il braccio ho capito che era qualcosa di più serio e questo ha portato finalmente ad una diagnosi e ad un piano di cure.
In questi ultimi mesi ho fatto 6 cicli di chemioterapia seguita dai meravigliosi dottori ed infermieri dell’Istituto Europeo di Oncologia ( @ieoistitutoeuropeodioncologia ) a Milano. La chemio non mi ha fatto cadere i capelli del tutto , ma il 9 dicembre dopo l’ultimo trattamento ho deciso di rasarmi come segno di un nuovo inizio.
Dopo mesi di ansie e paure la storia é finita, e posso raccontarla, perché da ieri, 12 gennaio 2021 sono ufficialmente guarita. 
Sono stata incredibilmente fortunata ad avere una famiglia, amici e team di medici spettacolare che mi hanno seguito e aiutato durante tutti questi mesi.
Vorrei tanto ringraziare le persone che allo IEO si sono prese cura di me e di chi si trova in una situazione come la mia. Sono persone spettacolari. Il prof Paolo Veronesi ( @prof.paolo.veronesi)che mi ha operato. Il Prof Corrado Tarella primario di oncoematologia e il suo staff, tra loro la meravigliosa Dottoressa Anna Vanazzi e suoi collaboratori. Gli infermieri e le mie infermiere Alice e Lucia, i radiologi, tutto il personale dell’ospedale, GRAZIE!
Ed ovviamente, un grazie speciale ai miei genitori, @lorenzojova e @fravaliani che ci sono sempre stati.
Per un certo verso il cancro è una malattia molto solitaria, ma il supporto di chi ti sta vicino è fondamentale per superarla, io non ce l’avrei fatta senza di loro. La paura non é andata via, e ci vorrà del tempo perché possa fidarmi di nuovo del mio corpo, ma non vedo l’ora di ricominciare a vivere.