Abbiamo pensato di raccogliere in un diario digitale, magari ad uso di chi vorrà girare un sequel della serietv, alcune delle vere Luci che hanno brillato a San Patrignano in quegli anni raccontati da SanPa (dove si nota una predilezione per le Ombre). La serie infatti, nota all’estero come SanPa: Sins of the Savior (I peccati del salvatore) rivela già nel titolo un certo indirizzo negativo teso a dipingere la comunità come un luogo di salvezza ma anche di sofferenza, di dittatura, di sevizie, misticismo, loschi affari e omicidi.
Abbiamo pensato, quasi per dovere di cronaca, di supplire alle palesi carenze della narrazione denunciate da più parti, di provare a potenziare queste apparenti fioche luci per far comprendere meglio cosa accadeva su quella collina separata dal mondo. Raccontare le storie di chi riusciva a passare con tanta attesa e fatica quei cancelli e a consegnare la propria sopravvivenza tra le braccia del santo peccatore, il baffo, il Mucciolini, il medium, il torturatore, l’uomo dalle stigmate, e così via.
Proviamoci insieme, avremo contribuito a dare qualche elemento in più a chi guarda la serie SanPa e a dare voce a chi non è stato intervistato o pubblicato e che ha una storia nel cuore da tirar fuori, da tanto tempo.
Come partecipare:
Abbiamo attivato una Whatsapp Line, mandateci a partire da adesso i vostri videomessaggi, i messaggi vocali, oppure un messaggio scritto per essere ricontattati. Per ciascuna testimonianza realizzeremo un articolo e lo pubblicheremo: +39 380 236 3060
#SONOVIVOGRAZIEAVINCENZO
Sono lieta per questa iniziativa e poter condividere con altri la mia esperienza. Sanpa è stata sicuramente una delle esperienze più costruttive della mia vita , grazie alla quale ne sono succedute altre. Oggi posso abbracciare con sentimento 2 figli e 3 splendide nipotine. Il mio percorso all’interno della comunità mi ha arricchita interiormente e responsabilizzata. Vincenzo si è preso cura di noi sopperendo alle mancanze delle istituzioni e di una società noncurante nei confronti di tantissimi giovani demotivati. A lui e a chi con lui si è adoperato, và tutta la mia gratitudine. Ha sempre uno spazio nel mio cuore. Oggi più di allora (89/90). Concludo dicendo che le catene sono mentali, senza retorica. Ho appositamente cercato d’essere semplice nella breve narrazione perché la vita stessa lo è diventata dopo Sampa. GRAZIE
Mi aspetto che tanti come me che in quella comunità hanno avuto l’opportunità di ” ripartire” diano voce a una loro testimonianza per screditare tutte le ombre che si sono abbattute sulla figura di Muccioli. La mia permanenza in quel luogo risale al periodo 1986-1988 e devo dire che di spedizioni ” punitive” non ne ho mai viste. Mantengo vivo il ricordo di un’esperienza unica che mi ha arricchita interiormente all’insegna dei buoni sentimenti, imparando a rispettare me stessa e gli altri.
Buongiorno, io Sn stata a sanpa per 3 anni. Nel 1986 per tutto l anno ci andavo in vacanza a trovare mio marito. Nel gennaio 1987, affascinata da quella comunità ricca di amore e rispetto, decisi di fermarmi. Non essendo mai stata tossica faticavo molto a capire quello che provavano i ragazzi. Le regole rigide erano cmq uguali per tutti. Io facevo esattamente la loro stessa vita senza alcun privilegio. Non ho mai assistito a scene di violenza da parte di Vincenzo o degli altri responsabili. Anzi, spesso erano i ragazzi nuovi, i violenti. So che è stata data troppa fiducia a chi poi non è stato in grado, o a chi ha tradito. Purtroppo sbagliando s impara. Io ne ho un ricordo fortemente positivo, di calore intenso e onesta morale. Nel 1989 tornai a casa mia, avevo nostalgia della mia famiglia, ma ho sempre mantenuto i rapporti con sanpa.
Olivia arcari
Mio figlio, 22 anni è attualmente in percorso a Sanpa… grazie al progetto, al sogno, alle fatiche e alla passione di un grande uomo quale fu’ Vincenzo Muccioli!
SanPatrignano vanta un percorso unico nella sua categoria, riconosciuto come modello dalle Nazioni Unite e ora eccellenza per il recupero della vita di migliaia di ragazzi.