30 correzioni certe nell’aggiornamento EMUI di gennaio sui Huawei

Prime informazioni sulla prima patch di sicurezza dell'anno 2021

aggiornamento EMUI

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Sono stati resi noti tutti i dettagli relativi all’aggiornamento EMUI di gennaio per dispositivi Huawei. Si tratta del primo update dell’anno 2021 che include il riferimento ad un gran numero di vulnerabilità corrette dagli sviluppatori. Queste sono esattamente 30, di diversi livelli di importanza.

Il sito Huawei Central ci fornisce i primi dettagli sul pacchetto software. Come per ogni mese, il pacchetto include le ben note CVE (Common Vulnerabilities and Exposures). In pratica si tratta dei fix già messi in evidenza dagli esperti Android di Google proprio in questo mese di gennaio 2020. Gli sviluppatori Huawei hanno recepito le informazioni dei colleghi di Mountain View e dunque le hanno applicate direttamente sulla release dell’interfaccia proprietaria EMUI.

Quali sono i fix garantiti dall’ultimo aggiornamento? Le correzioni fornite sono ben 30: 4 di queste sono di livello critico, 25 di livello alto e 1 di livello medio. Non sono state segnalate, al contrario, vulnerabilità di livello basso né dagli esperti di Mountain View, né da quelli interni all’azienda cinese.

Come al solito, la diffusione dell’aggiornamento dedicato alla patch di sicurezza del mese di gennaio non sarà immediata per tutti gli smartphone a marchio Huawei. Saranno di certo i dispositivi top di gamma e anche più recenti a ricevere proprio l’adeguamento software. Si presume dunque che gli ultimissimi Huawei P40 e anche i Mate 40 saranno i primi ad ottenere proprio l’update nei prossimi giorni, al massimo entro un paio di settimane. A seguire, lo stesso rilascio toccherà di certo anche altri dispositivi come i Huawei P30 molto diffusi in Italia e a ritroso, tutti i dispositivi supportati dai firmware mensili.

Il primo update del 2021 è servito da parte degli sviluppatori Huawei. Per fortuna la frequenza dei rilasci da parte del produttore è una certezza per i tanti fan del brand che continuano ad acquistare gli smartphone del marchio nonostante il ban USA di oramai 2 anni fa.