Viola Davis sul ruolo di Michelle Obama nella serie First Ladies: “Come farò a scoprire i suoi segreti?”

Viola Davis sta per interpretare Michelle Obama per la serie di Showtime, ma non sa come trovare elementi controversi nell'ex First Lady


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Dopo la fine de Le Regole del Delitto Perfetto, Viola Davis sorprenderà tutti nei panni di Michelle Obama, nella nuova antologia di Showtime intitolata First Ladies, una docuserie dedicata appunto alle mogli dei presidenti che più hanno condizionato la storia del Paese.

Prima donna di colore ad aver ottenuto nella sua carriera, dopo una lunghissima gavetta, un Tony, un Emmy Award e un premio Oscar, Viola Davis è considerata “la Meryl Streep nera, come lei stessa ha dichiarato, ma solo nell’ultimo decennio ha trovato la sua vera consacrazione internazionale.

A contribuire a lanciarla nel panorama delle star di Hollywood è stata anche la serie prodotta da Shonda Rhimes How To Get Away With Murder, che si è conclusa quest’anno con la sua sesta stagione. Ma nonostante i tanti impegni cinematografici degli ultimi anni, Viola Davis sta per tornare in tv con un ruolo che segnerà un’altra pietra miliare della sua carriera: interpreterà Michelle Obama, moglie dell’ex senatore Barack che è stato quarantaquattresimo presidente degli Stati Uniti dal 2009 al 2017, prima persona di origini afroamericane a guidare la Casa Bianca.

Il ruolo di Michelle nella vita del marito è stato determinante, come raccontato dallo stesso Obama nel suo ultimo libro Una Terra Promessa. Ma al di là del ruolo di First Lady – che negli USA è ben codificato e prevede funzioni ed obblighi specifici – Michelle è diventata uno dei personaggi pubblici più amati dai progressisti americani, un’ipotetica candidata a future cariche pubbliche ma anche una potente Icona pop. Viola Davis si approccia a tutto questo con un certo timore, come ha rivelato in un’intervista al Graham Norton Show, spiegando tra il serio e il faceto che non ha idea di come farà ad entrare nel profondo di un personaggio pubblico così apparentemente perfetto, perché “la gente ama Michelle Obama. Tutti sentono di conoscerla, la possiedono, e non vogliono che niente di negativo la riguardi“.

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Come fare allora a cercare quel “casino“, quel travaglio interiore di un personaggio che lo rende così vivo sullo schermo? Viola Davis scherza sul fatto di avere davvero pochi appigli su cui contare per questo immenso lavoro che l’aspetta, perché cercare il marcio in una donna come Michelle è apparentemente impossibile. Davis ha detto che l’ex First Lady ha dato la sua benedizione per al progetto, ma ora viene il difficile: darle un’anima sullo schermo (quella che, per molti, è mancata nel documentario Netflix Becoming: la mia Storia).

In quanto attore, ti chiedi sempre: ok, dov’è il caos, la complessità? E come farò tutto questo con Michelle Obama? Ascolta, tutto ciò che pensi, senti, vedi di Michelle Obama è tutto ciò che lei è. Lo sappiamo. Ma io dico sempre: ‘Puoi parlare con mio marito, puoi parlare con mia figlia, puoi parlare con mia madre di me’ – se qualcuno avesse intenzione di interpretarmi in un film biografico – ‘ma anche se lo facessi, conosceresti ancora solo il 40 o il 50% di me. Non conoscerai quei segreti profondi e oscuri che non condivido nemmeno con le persone che mi sono più vicine. E sono quelle le informazioni che raccogli come attore per creare un altro essere umano. Allora, ora ho Michelle Obama – Come farò tutto questo?

La risposta la vedremo solo col risultato finale, che a giudicare dal talento sfoderato in questi anni da Viola Davis sarà comunque eccellente.

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