Sarà uno degli eventi più attesi dell’anno sul fronte dell’intrattenimento, l’arrivo di Becoming di Netflix in streaming in tutto il mondo: il documentario su Michelle Obama, che racconta il tour di presentazione dell’omonima biografia rilasciata dall’ex First Lady nel 2018, debutta il 6 maggio a livello globale.
La prolifica regista di documentari Nadia Hallgren ha seguito Michelle Obama negli incontri grandi e piccoli avvenuti durante il tour di 34 città con cui Becoming è stato presentato al pubblico. Il documentario omonimo, prodotto dagli Obama con la loro società High Ground Productions nell’ambito del contratto siglato dalla coppia con Netflix, è stato annunciato come “uno sguardo intimo nella vita dell’ex First Lady Michelle Obama durante un momento di profondo cambiamento, non solo per lei personalmente ma per il paese in cui lei e suo marito hanno trascorso otto anni di grande impatto alla Casa Bianca“.
Obiettivo di questo film impostato con un filtro documentaristico non è solo mostrare la Obama che racconta se stessa e il suo libro best seller, diventato il più venduto del 2018 negli Stati Uniti dopo sole due settimane dall’uscita. Il tentativo è mostrare il potere di condivisione generato dalla sua vicenda umana, una storia magnetica e ispiratrice che ha conquistato lettrici e lettori di tutto il mondo, soprattutto tra chi sperava che nel quest’anno – o comunque in un imprecisato futuro – potesse esserci davvero quel “Michelle 2020” con la Obama candidata alle primarie del partito democratico per la scelta dell’avversario di Trump. La candidatura non è arrivata e le primarie – causa ritiro progressivo di tutti i candidati, da ultimo l’inizialmente favorito Bernie Sanders – hanno decretato che sarà Joe Biden, ex vice presidente e grande amico di Barack Obama, a sfidare l’attuale presidente. Ma la storia di Michelle ha qualcosa di diverso quelle classiche e impomatate delle dinastie politiche americane, che un po’ hanno stancato l’elettorato, come dimostrato dal fallimento della candidatura di Hillary Clinton nel 2016.
Se quella di Michelle Obama diventerà anche una storia di impegno politico attivo con una corsa per il Congresso o per la guida della Casa Bianca lo dirà il tempo, intanto la sua eredità di First Lady impegnata per il sociale, le donne, le minoranze e il miglioramento dello stile di vita degli americani viene celebrata come un lascito capace di fare presa soprattutto sulle giovani generazioni.
Già dal trailer di Becoming di Netflix è chiaro come il ritratto della figura di Michelle Obama sarà improntato soprattutto al racconto della sua capacità di ispirare nuove generazioni di donne e ragazze, afroamericane e non solo, con la sua storia personale di ragazza della periferia di Chicago, nata in una famiglia umile e diventata contro ogni pregiudizio ed ostacolo sociale una brillante avvocatessa e autorevole First Lady (già raccontata in parte dal film Ti amo Presidente del 2016, dedicato alla storia d’amore degli Obama). E ora certamente determinata a non fermarsi all’etichetta temporanea di FLOTUS.
Eccola, Michelle Obama, nel trailer di Becoming di Netflix, mentre risponde alle ragazze intervenute ad una presentazione del suo libro: a chi le chiede come è tornata alla normalità dopo la fine del mandato di Barack alla Casa Bianca, l’ex first lady prova a spiegare che non c’è un prima e un dopo, ma un continuum in cui continua ad esprimere se stessa e ad impegnarsi in quel che crede. “Non c’è da tornare indietro, oggi è tutto diverso e lo sarà per sempre: quindi non si tratta di tornare alla normalità ma di creare una nuova normalità – spiega la Obama durante un incontro con giovanissime ragazze a Philadelphia – Faccio quello che fate voi, sto capendo cosa voglio fare, a cosa tengo e questo processo richiede tempo“. A dimostrazione che la parentesi alla Casa Bianca dal 2008 al 2016 non è ciò che definisce questa brillante avvocatessa dalla vocazione per il sociale, la Obama precisa: “Quello che è accaduto in quegli otto anni è solo una piccola parte di me. Molto di quel che ero è accaduto prima“.
Michelle Obama ha accompagnato l’uscita del trailer e l’annuncio della release del documentario con una lunga nota per il pubblico, contrassegnata dall’invito a coltivare l’empatia in questo periodo di crisi sanitaria ed economica globale.
Sono entusiasta di informarvi che il 6 maggio Netflix pubblicherà BECOMING, un film documentario diretto da Nadia Hallgren che racconta la mia vita e le esperienze che ho vissuto durante il tour dopo l’uscita del mio libro di memorie. Quei mesi che ho trascorso viaggiando – incontrando e connettendomi con persone nelle città di tutto il mondo – hanno confermato l’idea che ciò che condividiamo in comune è profondo e reale e non può essere confuso. In gruppi grandi e piccoli, giovani e vecchi, da soli e insieme, ci siamo riuniti e abbiamo condiviso storie, riempiendo quegli spazi con le nostre gioie, preoccupazioni e sogni. Abbiamo elaborato il passato e immaginato un futuro migliore. Parlando dell’idea di “divenire”, molti di noi hanno osato pronunciare ad alta voce le nostre speranze. Apprezzo i ricordi e quel senso di connessione ora più che mai, mentre lottiamo insieme per resistere a questa pandemia, mentre ci prendiamo cura dei nostri cari, aiutiamo le nostre comunità e proviamo a tenere il passo con il lavoro e la scuola mentre affrontiamo enormi quantità di perdite, confusione e incertezza. In questi giorni è difficile sentirsi sicuri o pieni di speranza, ma spero che, come me, troverete gioia e un po’ di tregua in ciò che Nadia ha fatto. Perché è un talento raro, qualcuno la cui intelligenza e compassione per gli altri arriva in ogni fotogramma che gira. Ancora più importante, capisce il significato di comunità, il potere della comunità e il suo lavoro è magicamente in grado di descriverlo. Come molti di voi sanno, sono una che abbraccia. Per tutta la vita, l’ho visto come il gesto più naturale ed equilibrante che un essere umano possa fare verso un altro – il modo più semplice per dire “Sono qui per te”. E questa è una delle parti più difficili della nostra nuova realtà: le cose che una volta sembravano semplici – andare a vedere un amico, sedersi con qualcuno che stava male, abbracciare qualcuno di nuovo – ora non sono affatto semplici. Ma sono qui per voi. E so che siete qui l’uno per l’altro. Anche se non possiamo più raccoglierci o scambiarci energia in gruppo in modo sicuro, anche se molti di noi vivono con dolore, solitudine e paura, dobbiamo rimanere aperti e in grado di metterci nei panni degli altri. L’empatia è la nostra linfa vitale adesso. È ciò che ci porterà dall’altra parte. Usiamola per reindirizzare la nostra attenzione verso ciò che conta di più, riconsiderare le nostre priorità e trovare modi per migliorare il mondo come lo immaginiamo nelle nostre speranze. Anche in tempi difficili, forse soprattutto in tempi difficili, le nostre storie aiutano a cementare i nostri valori e rafforzare le nostre connessioni. La loro condivisione ci mostra la strada da percorrere. Vi voglio bene e mi mancate tutti.