Caso PS5 su Euromediashop, Codici chiede il sequestro dei beni del titolare

Continua a tenere banco il caso delle console mai pervenute agli acquirenti che si erano affidati al portale online in questione

PS5 Euromediashop

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La comparsa di PS5 su Euromediashop, per giunta con un succulento sconto già nelle fasi successive al day one, era un po’ come un miraggio nel deserto. La corsa per accaparrarsi un modello della nuova console di casa Sony era praticamente impresa disperata.

Il palesarsi di questo venditore/benefattore ha riacceso la speranza in tutti coloro che erano rimasti a secco. E con le file chilometriche anche solo per accedere ai maggiori portali online legati ai brand di elettronica nazionali, la strada che portava a PS5 tramite Euromediashop non era da scartare.

Certo, il taglio di prezzo in un momento storico in cui tutti i privati vendevano le console (tramite vari siti online) con maggiorazioni spropositate lasciava un po’ interdetti. C’era puzza di truffa nell’aria, ma alla fine ognuno intraprende le strategie di marketing che ritiene più consone.

Il problema è però che, allo stato attuale, tutti i “fortunati” acquirenti di una console non hanno visto soddisfatte le proprie aspettative. I soldi sono partiti, ma di materiale a casa non ne è arrivato. E c’è chi, già da diversi giorni, si è già mobilitato.

PS5 su Euromediashop, nuova svolta

A tutela dei compratori si è mosso Codici, il Centro per i Diritti del Cittadino, che ha richiesto il sequestro dei beni del titolare dell’attività. Le stime della Guardia di Finanza, effettuata tramite ricostruzioni con l’ausilio delle dichiarazioni dello stesso titolare, parlano chiaro. Sarebbero 800mila gli euro spariti, frutto dei pagamenti legati a oltre mille ordini effettuati.

E lo stesso Codici è pronto a costituirsi parte civile al processo, a tutela dei cittadini. In una storia che, purtroppo, difficilmente avrà un lieto fine per tutti quegli aspiranti videogiocatori next-gen al momento defraudati. A meno di proverbiali (quanto improbabili, ndr) colpi di scena. Nel frattempo, si può aderire alla class action compilando questo modulo e inviandolo all’indirizzo mail segreteria.sportello@codici.org.

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