La scelta di Mr. Zalando che lascia per dare spazio alla moglie. Cosa ne pensate?

E' un bell’esempio da seguire ma siamo sicuri che non sia solo il colpo di scena di una strategia di marketing del suo brand?


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Cosa ne pensate? Ci dobbiamo credere che mister Zalando, ovvero Rubin Ritter, rinunci alla sua poltrona dorata ai vertici dell’azienda per occuparsi della famiglia in modo da consentire alla moglie, che fa la giudice, di dedicarsi con più energia alla sua carriera? Una scelta di vita o è solo pubblicità per il brand, leader nel mondo nello shopping online? 

Fatto sta che con una lunga lettera ai dipendenti, Ritter, uno dei tre amministratori delegati di Zalando, ha annunciato la decisione di rinunciare all’incarico per dare più spazio ed opportunità alla moglie che ama il suo lavoro, importante quanto per lui, anche in vista dell’arrivo del secondo figlio

Credo che sia arrivato il momento di dare alla mia vita una nuova direzione. Io e mia moglie – ha spiegato – abbiamo deciso che adesso saranno le sue ambizioni professionali ad essere la priorità nei prossimi anni”.

Una scelta certamente spiazzanteche fa salire la quotazione del marchio almeno dal lato del riequilibrio della parità di genere che apporterà sicuramente valore alla responsabilità sociale dell’azienda.  Un recupero di immagine per Zalandospesso criticata per un eccesso di uomini nella governance aziendale,non al passo con i tempi soprattutto dopo che la cancelliera Angela Merkel ha appoggiato una legge che impone più donne nei consigli di amministrazione. 

In Italia, le quote rosa nei vertici aziendali sono regolate dalla legge Golfo-Mosca, ma anche qui si evidenziano luci e ombre. Infatti nonostante i grandi passi avanti e la partecipazione di donne nei cda azienadali, le quote rosa non sono ancora sufficienti a riequilibrare la presenza di donne nelle posizioni di vertice e a più alto reddito, né a ridurre i divari salariali.

Non è solo questione di genger gap,di riconoscimento a parità di genere, della competenza e della naturale possibilità di occupare posti apicali nella gerarchia aziendale senza doversi appellare a leggi, a quote od altro.Ma anche di vedersi riconoscere parità di salari tra uomini e donne e non differenze di stipendi tanto da mortificarne le competenze e il valore individuale. 

Sullo sfondamento del famoso soffitto di cristallo tanto è stato fatto e raggiunto, oggi ai vertici di cariche pubbliche e istituzionali siedono molte donne, ai vertici di importanti aziende ci sono importanti rappresentanze femminili, occupano posti strategici nel pubblico come nel privato. Ma ancora tanto c’è ancora da fare in Italia come in Germania, come in Europa.

Perciò ci meravigliamo che un top manager in carriera di 38 anni, come Rubin Ritter da dieci anni alla guida di Zalando con un giro di affari di 6,5 miliardi all’anno, in un momento di massima espansione sui mercati del suo marchio, dia priorità e scelga di dedicarsi alla sua vita familiare. Assorbendo e accollandosi di più quei carichi che pendono spesso sulle donne e, nel contempo, offrendo la possibilità alla moglie di scalare la sua professione di giudice in modo da poterla esercitare con maggiore serenità. 

Attualmentela cifra dello stress lavorativo delle donne,che la pandemia ha sicuramente contribuito ad accelerare, costrette in casa dallo smart working e dalla DAD dei figli che non vanno a scuola e dunque vanno seguiti nei collegamenti a distanza con i maestri e professori, sta imponendo una riorganizzazione del lavoro e della vita familiare. 

E’ sotto gli occhi di tutti che i carichi di lavoro e di gestione familiare viaggiano in questo periodo a ritmi intensi, la bilancia pende ancora troppo da una parte, pesa di più sulle donne ed è ancora lontana una distribuzione egualitaria dei compiti di ciascuno. 

Nessun paragone dunque è possibile con la scelta di Mr. Zalando che diventa l’eroe di tantissime donne che devono rinunciare alla propria carriera per favorire quella di mariti e compagni di raggiungere alti livelli professionaliNessun paragone con questo supermilionario che solo alcuni mesi fa grazie ad un’operazione finanziaria sui titoli dell’azienda, ha guadagnato circa 40milioni di euro in una sola mossa. 

Insomma il gender gap è ancora molto evidente nella nostra societàe Mister Zalando è sicuramente un bell’esempio da seguire.Ma siamo sicuri che non sia solo il colpo di scena di una strategia di marketing del suo brand?