Ti prego Bebe, anche tu no. Siamo già in balia di negazionisti e immarcescibili sciatori, non ti ci mettere anche tu. La campionessa olimpica è stata trovata insieme ad alcune persone all’interno di un locale alle otto di sera. I fatti si sono verificati a Mogliano Venete, in provincia di Treviso. L’atleta paralimpica era rientrata a casa per il compleanno del padre ed è stata scoperta all’interno di un locale che avrebbe dovuto chiudere due ore prima. In barba alle prescrizioni contro il Coronavirus, il locale era ancora aperto e ospitava proprio Bebe Vio intenta a divertirsi con amici.
Gli abitanti del posto si sono accorti che il locale era ancora aperto e hanno chiamato i carabinieri. I militari sono arrivati e hanno multato tutti i presenti, compresa Bebe Vio e ordinato la chiusura del locale per cinque giorni come previsto dalle disposizioni del presidente del Consiglio. Una ricostruzione contestata dalla campionessa che all’Ansa ha dichiarato di essere andata a trovare un’amica di infanzia che lavora come cameriera all’interno del locale. Non è vero che stesse bevendo e non c’erano altre persone dove c’era lei. Ha detto anche di aver tenuto sempre la mascherina. Capire perfettamente l’esatta dinamica dei fatti è onestamente relativo.
Inutile dire che un errore possa capitare a chiunque e l’atleta ha pagato la sanzione prevista. Dispiace, però, che colei che era diventata un esempio per migliaia di giovani sia incappata in un errore del genere. In questo momento abbiamo bisogno più che mai che i personaggi pubblici diano proprio l’esempio con i propri comportamenti perché la situazione è ancora drammatica. Solo oggi sono morte poco meno di mille persone e pensare a un volto noto in un locale aperto durante il coprifuoco non fa proprio piacere.
Ma la cosa più grave probabilmente la Vio l’ha detta a commento della vicenda: “Non ho mica ucciso qualcuno”. Eh no Bebe purtroppo il problema di questo virus è proprio questo. Con i nostri comportamenti, a volte presi sotto gamba, magari per la giovane età, rischiamo veramente di uccidere qualcuno. I morti della seconda ondata sono in parte sulla coscienza di chi se n’è fregato in estate. Quindi ti prego Bebe, anche tu no eh.