Cesare Cremonini schizofrenico: “Mi ha salvato lo psichiatra”

Cremonini si racconta al Corriere della Sera: dai Lunapop alla schizofrenia, ai live, alla gente, alla musica

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Cesare Cremonini schizofrenico: lo rivela al Corriere della Sera in una lunga intervista in edicola oggi. La terapia fu fondamentale, la sua consisteva anche nel fare lunghe passeggiate.

Andrò da uno psichiatra per accompagnare un amico, poi si trovò a parlare anche di sé e di ciò che stava probando in un periodo delicato della sua vita, in cui aveva la sensazione che un mostro s’impossessasse di sé.

Cesare Cremonini parla della “Sensazione fisica di avere dentro di me una figura a me estranea”, e ricorda: “Quasi ogni giorno, sempre più spesso, sentivo un mostro premere contro il petto, salire alla gola. Mi pareva quasi di vederlo. E lo psichiatra me lo fece vedere. L’immagine si trova anche su Internet “È questo?”, chiese. Era quello”, continua Cremonini, che descrive nel dettaglio l’essere che si intrufolava nel suo corpo e nella sua mente.

“Braccia corte e appuntite, gambe ruvide e pelose. La diagnosi era: schizofrenia. Percepita dalla vittima come un’allucinazione che viene dall’interno. Un essere deforme che si aggira nel subconscio come se fosse casa sua”, spiega il cantante bolognese prossimo alla pubblicazione di un libro.

Cesare Cremonini era schizofrenico e oggi, a mente fredda, trova il coraggio di raccontare uno dei periodi più oscuri della sua vita sulle pagine del Corriere della Sera. Ne è uscito grazie all’aiuto e al supporto costante di uno psichiatra, ha preso anche farmaci ma ha interrotto soprattutto ogni attività lavorativa. Camminava perché lo faceva sentire meglio e il lavoro lo ha messo in pausa.

Si parla anche dei Lunapop e di quel gruppo fondato da Cremonini sui banchi di scuola. C’è spazio per i ricordi dei concerti e della gente sottopalco e poi una curiosità sui suoi capelli rossi.

È vero che sulla carta di identità, alla voce professione, lei fece scrivere “clown”?. 
“Il successo può indebolirti: ingelosisce chi ti ama, spesso rende peggiore chi ti circonda. Solo un pagliaccio poteva sopravvivere a un cambiamento così grande. Per questo mi colorai i capelli di rosso”.