Confermato Bonus PC e internet da 500 euro: TAR respinge il ricorso

La sentenza conferma la piena legittimità della misura, mentre Aires ed Ancra hanno annunciato che presenteranno un esposto all'Antitrust

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Si torna a parlare del Bonus PC e internet da 500 euro, fortemente voluto dal Governo italiano per far fronte all’emergenza sanitaria ed economica dovuta alla pandemia da Coronavirus. Bonus, questo, che è stato decisamente al centro delle polemiche nelle ultime settimane, e che è stato stanziato da Giuseppe Conte e dai suoi per favorire le famiglie meno abbienti all’accesso alla banda ultralarga.

Stando alle ultime notizie, come si legge sulle pagine di askanews, Il TAR del Lazio ha bocciato il ricorso per il bonus PC fino a 500 euro per l’acquisto di Internet a banda ultralarga e un tablet o personal computer per cittadini con Isee fino a 20.000 euro. Il ricorso era stato presentato dall’Aires, Associazione Italiana Retailers Elettrodomestici Specializzati, e dal Codacons, che avevano chiesto ai giudici l’annullamento della misura in quanto – secondo gli stessi – andrebbe a sfavorire i commercianti e le catene di distribuzione d’elettronica, mettendo in posizione di vantaggio gli operatori telefonici che si occupano di erogazione e distribuzione.

L’annullamento del Bonus PC non è quindi andato fortunatamente a concretizzarsi, considerando che stando al TAR vi è piena legittimità della misura e del lavoro svolto da Infratel Italia nella fase attuativa. Come indicato nella sentenza la finalità del contributo non è tanto quella di acquistare i dispositivi, “ma quella di sostenere la domanda di connessione ad internet per le famiglie meno abbienti nel momento di emergenza sanitaria per l’accesso ai servizi educativi al lavoro”. Nella sentenza viene anche evidenziato che il decreto “non impone l’utilizzo di un particolare dispositivo per la connessione”, ma mette a punto solo delle specifiche minime da soddisfare.

Come avrete capito, per il Bonus PC e internet non è stata riconosciuta la limitazione delle libertà dei consumatori Secondo i giudici “la vastità degli operatori di rete (con conseguente variabilità dei dispositivi offerti) e la possibilità per i venditori degli stessi di sottoscrivere accordi commerciali con gli operatori di rete costituiscono circostanze sufficienti ad escludere che possa verificarsi il presupposto della limitazione della libertà del consumatore nella scelta del dispositivo per la fruizione del servizio di accesso ad internet”. L’amministratore delegato di Infratel, Marco Bellezza, si è detto estremamente soddisfatto dalla decisione, mentre Aires ed Ancra hanno annunciato che presenteranno un esposto all’Antitrust nel corso di questa settimana.