No Man’s Land, su Starzplay e Prime Video Channels la prima volta della guerra civile siriana in tv

Arriva su Starzplay (accessibile anche tramite Prime Video Channels) la miniserie israeliana che intende osservare il conflitto siriano da "una prospettiva alternativa"

La serie tv No Man s Land su Starzplay dal 22 novembre 2020

[Hulu, YouTube]


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Grazie a No Man’s Land, su Starzplay dal 22 novembre, la guerra civile siriana trova spazio sugli schermi per un racconto in otto episodi. La coproduzione ARTE FranceHulu, distribuita da Fremantle a livello internazionale, osserva il conflitto siriano da una prospettiva alternativa, quella di Antoine, un giovane francese alla ricerca della sorella perduta e probabilmente già morta. Passo dopo passo, questa ricerca lo porta a unirsi a un gruppo di guerriere curde, il peggior incubo dell’ISIS, e a un variegato amalgama di idealisti giunti da vari paesi per aiutarle nella lotta.

No Man’s Land di Starzplay osserva dunque avventurieri, anarchici, spie e vittime innocenti per narrare la storia avvincente di uomini e donne al centro di un conflitto globale, offrendo uno sguardo senza precedenti televisivi agli eventi tragici del conflitto siriano e alle sue ripercussioni globali. Più che una come una storia di guerra fine a sé stessa, No Man’s Land è descritta come l’osservazione di una guerra civile globale. Nella serie si alternano infatti sei lingue – inglese, francese, arabo, curdo, turco e persiano –, poiché è il gusto dell’avventura che alcune delle persone [giunte in Siria] cercavano di trovare, spiega il post-production maanger Eric Bassoff.

Il valore delle lingue in No Man’s Land su Starzplay fa sì che la serie diventi un crogiolo di identità e culture, del quale il cast ha dovuto farsi portavoce. Un approfondimento del Los Angeles Times svela come gli attori siano stati formati da un team di sei insegnanti di varietà dialettali, coinvolti nel progetto per assicurare alla serie la massima accuratezza.

La fedeltà linguistica è un requisito fondamentale per Maria Feldman, tra i cocreatori di No Man’s Land su Starzplay, che per motivare quella che è arrivata a essere un’ossessione menziona un episodio della sua infanzia: Ricordo che da piccola guardavo un film con Arnold Schwarzenegger nei panni di un russo. Nel momento in cui ha pronunciato la prima frase in russo – io sono cresciuta nell’Unione Sovietica, il russo è la mia prima lingua – io ho chiuso, con quel film. Non mi sembrava credibile nulla di quel che accadeva da quel punto in poi. L’aveva rovinato, spiega.

La lingua ha molto a che vedere con l’identità personale, commenta ancora Feldman. E l’identità è un tema cruciale in No Man’s Land. Cosa significa essere musulmani in Europa? Cosa significa essere curdi in Europa? Cosa significa essere francesi e scoprire di essere stati traditi dal proprio paese? L’attenzione ai dettagli è arrivata al punto di valutare ogni possibile frainteso a livello linguistico.

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In serie di questo genere bisogna essere realistici. Non abbiamo intenzione di sentire una persona curda dire cose come “Ma questa non è una cosa che un curdo direbbe”, aggiunge Bassoff. In No Man’s Land affrontiamo una questione molto seria, e non vogliamo che sembri che lo facciamo senza prestarvi la giusta attenzione. Avere dei sottotitoli corretti è davvero molto, molto importante.

A traslare queste ispirazioni sullo schermo è un cast in cui figurano Félix Moati, James Purefoy, James Krishna Floyd, Dean Ridge, Souheila Yacoub e Mélanie Thierry. Amit Cohen (False Flag) e Ron Leshem (Euphoria) si sono occupati della sceneggiatura in collaborazione con Xabi Molia (Commes des rois, Les conquérants), e la regia è stata affidata a Oded Ruskin (False Flag).

Nonostante i nobili intenti della produzione, l’accoglienza riservata dalla stampa a No Man’s Land su Starzplay è piuttosto tiepida. Secondo l’Hollywood Reporter, al momento tra le testate più critiche, la serie si sofferma sull’eroe sbagliato, assumendo il punto di vista di un outsider e raccontando da una prospettiva maschile una storia prettamente femminile. Allo stesso tempo la testata invita gli spettatori a non lasciarsi raggirare, credendo che No Man’s Land sia la storia di un’unità interamente femminile di guerriere curde d’élite. Si tratta a malapena di una storia sulla guerra civile siriana.

È invece una storia di dilettanti internazionali, perlopiù stupidi, attirati nel contesto della guerra civile siriana per confondere le acque e gettare benzina sul fuoco, si legge ancora. Se fosse stato questo l’obiettivo di No Man’s Land, lo si potrebbe apprezzare davvero. In realtà quel che fa è osservare da fuori una situazione reale e davvero molto tragica, che si perde tra una struttura familiare e complicati colpi di scena.

Tocca ora al giudizio del pubblico. Il via a No Man’s Land su Starzplay è fissato per il 22 novembre, seguito da nuovi episodi settimanali. La piattaforma, che ospita svariate, interessanti produzioni Starz, è accessibile anche agli abbonati Prime per mezzo dei nuovi Amazon Prime Video Channels, di cui abbiamo già pubblicato una guida.