Nuovo inizio scuole in Campania dal 30 novembre per più studenti, ordinanza per tamponi antigenici

Tutte le elementari e la prima classe delle medie interessate dal rientro in classe

scuole in Campania

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L’inizio scuole in in Campania, o meglio la ripartenza dell’anno scolastico in presenza, è previsto per le prima classi della scuola primaria da lunedì prossimo 24 novembre, come risaputo da venerdì scorso. Nell’ultima ordinanza n°90 a firma del governatore Vincenzo De Luca si fa tuttavia riferimento anche al ritorno tra i banchi per tutte le altre classi del primo ciclo e per la prima media degli istituti secondari. Per questi ultimi, la campanella suonerebbe il prossimo 30 novembre.

La consultazione dell’intera ultima ordinanza di De Luca è possibile direttamente sul sito della regione Campania. Si fa esplicito riferimento al fatto che per tutte le scuole elementari (fatta eccezione per le prime classi) e ancora per la prima media continueranno le lezioni con il metodo della didattica a distanza fino a tutta la prossima settimana. Allo stesso modo, tuttavia, si parla di rientro tra i banchi programmato per il giorno 30 novembre.

Quali sono le condizioni per la riapertura delle scuole in Campania per tutti i più giovani studenti? Come raccontato anche nella giornata di ieri, si da mandato alle AA.SS.LL. territorialmente competenti di effettuare uno screening di massa con tamponi antigenici su personale docente e non docente, ma anche sugli alunni e componenti della famiglia di riferimento. Il documento pubblicato sottolinea ancora la natura volontaria della verifica e vengono pure fornite le tempistiche delle somministrazioni. Nella settimana appena iniziata ci si concentrerà sui bambini in prima elementare, da martedì prossimo 24 novembre su tutti gli altri studenti. I risultati restituiranno un quadro epidemiologico sul territorio ben preciso e proprio sulla base di questo si darà il via definitivo al rientro in classe. Insomma, la corposa fase di test potrebbe riservarci ancora delle sorprese: cosa succederebbe se insegnanti, alunni e famiglie si rifiutassero di sottoporsi allo screening in larga parte e non ci fossero dati effettivi da valutare? Lo scopriremo, di certo, in una manciata di giorni.