Love and Anarchy su Netflix, la spregiudicata serie svedese su amore e seduzione che non ti aspetti (recensione)

Love and Anarchy su Netflix, la serie comedy spregiudicata che gioca sui sentimenti e sui rapporti sociali: la nostra recensione

Love and Anarchy su Netflix

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I Paesi nordici lo fanno meglio: negli ultimi anni, Norvegia, Svezia e Danimarca hanno regalato al pubblico internazionale prodotti televisivi di tutto rispetto. Con le loro atmosfere cupe e gelide ci siamo immersi nei thriller più agghiaccianti (Quicksand, Omicidi a Sandhamn); hanno rivoluzionato il modo di fare teen drama (Skam) e di parlare d’amore.

Love and Anarchy su Netflix, comedy prodotta in Svezia, arriva sulla piattaforma video per raccontare i sentimenti e come essi influenzano i rapporti sociali in modo sfacciato. Amore e anarchia, nome insolito per una serie tv, si sviluppa su un gioco di seduzione che prende vita in ufficio tra una matura editrice e un giovane informatico. Si sfidano in una serie di “prove” moralmente discutibili e inconsapevolmente filtrano tra loro. E sfida dopo sfida, sviluppano anche un’attrazione che li costringe a rivalutare il loro stile di vita e anche chi gli sta intorno. Lei, Sofie, è una donna sposata con due figli, ma il suo matrimonio non riesce più a soddisfarla, pertanto si dà alle pratiche autoerotiche. Lui, Max, è un ragazzo libero che condivide l’appartamento con altri suoi amici.

Sebbene la differenza d’età possa far storcere il naso, il rapporto tra i due non è quello che ci si aspetta. Max non è una vittima di Sofie, bensì è un giovane che volutamente è attratto da donne più grandi di lui. Le cerca con lo sguardo e riesce a sedurle.

Love and Anarchy su Netflix è una serie spregiudicata che mette i rapporti sentimentali nero su bianco, anche se a volte presenta delle situazioni imbarazzanti e ai limiti dell’assurdo. Ad esempio c’è una scena in cui Max, per indispettire la sua famiglia, si presenta nudo a una foto di gruppo, oppure un’altra sequenza dove vediamo Sofie accettare una sfida e uscire dalla piscina in topless (nella vita reale tutto ciò si sarebbe concluso con una denuncia).

Oltre ai protagonisti, la storia si sviluppa sull’ambiente lavorativo della casa editrice ed è la parte narrativa che presenta diverse pecche. Gli altri personaggi risultano poco approfonditi o comunque messi in scena tanto per riempire dei buchi – c’è la segretaria Caroline che non ha un ruolo ben preciso se non verso la fine; Johan, marito di Sofie, appare come il cattivo della storia: lancia degli indizi sul passato della moglie, senza però permettere di capire fino a fondo cos’è che non funziona nel loro matrimonio.

Love and Anarchy non è la serie rivelazione dell’anno ma si lascia guardare, e di sicuro merita l’attenzione per la sua irriverenza nell’affrontare i rapporti umani.