Il mio unboxing di “Songs for groovy children” di Jimi Hendrix|Needle

I 4 concerti integrali del capodanno 1969/70 raccolti in uno splendido cofanetto con otto vinili e un libro pieno di foto


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Quando, nel luglio 1970, uscì il nuovo album di Jimi Hendrix “Band of gypsys” tutti rimanemmo sorpresi. Non era il solito Jimi della Experience. Accanto a lui non c’erano più Noel Redding e Mitch Mitchell, ma Billy Cox e Buddy Miles. Le pesanti critiche che i movimenti delle Pantere Nere avevano rivolto a Jimi perché suonava con due bianchi avevano avuto effetto. Stupidamente, perché Jimi non suonava con due bianchi, ma era un nero che comandava due bianchi, era il leader. Comunque Hendrix chiamò un suo amico, Billy Cox, al basso e alla batteria lo stupefacente Buddy Miles, che veniva dagli Electric Flag. Jimi aveva prodotto il due album solisti di Buddy e lo aveva voluto nelle registrazioni di “Electric Ladyland”.

L’album “Band of Gypsys” documentava il meglio dei quattro concerto che Jimi aveva fatto al Fillmore East di New York nel capodanno 1969/70. Nonostante fosse un album dal vivo, arrivò ai vertici delle classifiche: 6° in UK e 5° in USA. I brani erano tutti nuovi: “Who knows”, “Power to love”, “Message of love”, due brani scritti da Buddy Miles, “Changes” e “We gotta live together”, ma soprattutto la lunghissima “Machine gun”, che Jimi ha dedicato ai soldati che stavano morendo in Vietnam.

Quel capodanno Jimi fece quattro concerti, alle 20 e alle 22.30 sia il 31 dicembre 1969 che il 1° gennaio 1970. Finalmente sono stati pubblicati nella versione integrale in uno splendido cofanetto che contiene otto vinili e un libro pieno di foto e informazioni su quell’evento storico.

Ho deciso di fare l’unboxing di questo prezioso oggetto e ho scelto di ascoltare insieme due brani, il primo assoluto inciso da Jimi Hendrix, “Hey Joe”, in questa nuova veste più “nera” e lo storico “Machine Gun”, dove Hendrix continua quello fatto pochi mesi prima a Woodstock, dove fece l’inno americano “Star spangled banner” pieno di bombe ed esplosioni. Nella lunghissima “Machine gun” Jimi ha fatto diventare la sua chitarra una mitragliatrice, coadiuvato dai colpi che Buddy dava sulla batteria.

Goditi la visione, ma soprattutto l’ascolto, di questi brani molto importanti. Ti ricordo che sul mio sito trovi tantissimi Needle.

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