Non poteva andare peggio ad Andrea Iannone, squalificato per 4 anni dal Tas di Losanna. Come riportato dal quotidiano ‘lastampa.it‘, è stata accolta la richiesta della Wada (l’agenzia mondiale antidoping) in seguito alla positività (allo steroide drostanolone) in cui venne sorpreso il pilota di origine vastese dopo un test effettuato a margine del GP di Malesia l’anno scorso. Il 17 dicembre 2019 Andrea Iannone era stato sospeso per 18 mesi dalla Corte Disciplinare della FIM (sentenza contro cui il pilota aveva deciso di ricorrere in appello, cosa che a propria volta era stata fatta dalla Wada, richiedendo al contrario una pena più severa).
L’udienza si è tenuta all’incirca un mese fa, mentre la sentenza è pervenuta oggi 10 novembre, facendo scaturire 4 anni di squalifica per Andrea Iannone (se le cose restassero queste la carriera del pilota abruzzese potrebbe considerarsi conclusa). Facciamo presente che il drostanolone fa parte della famiglia degli steroidi androgeni esogeni anabolizzanti, ed è inclusa nell’elenco proibito 1.1.a della Wada. Tracce di drostanolone sono state evidenziate nelle urine di Andrea Iannone (1,150 nanogrammi per millilitro). La difesa del pilota è sempre stata improntata sulla tesi della contaminazione alimentare involotaria relativa al consumo di carne ‘trattata’ nelle cinque settimane che l’ex fidanzato di Belen Rodriguez trascorse in Asia, proprio per le gare tenute in quel frangente.
Andrea Iannone, a sua difesa, aveva anche fatto produrre il test del capello, in grado di restituire un tracciato a ritroso del soggetto, risultato negativo da settembre 2019 in poi (l’atto del doping, per ottenere determinati risultati, deve essere costante, e non occasionale, come riportato dalla difesa del motociclista). Non ne ha voluto sapere il Tas di Losanna, condannando il pilota comunque a 4 anni di squalifica. Se avete commenti da fare sappiate di poter utilizzare il box che vedete qui sotto.