Le sentenze su chiusura Comuni, bar e ristoranti nelle zone arancioni

Alcune considerazioni importanti, secondo le informazioni raccolte fino a questo momento

Chiusura Comuni

Chiusura Comuni


INTERAZIONI: 0

Ci sono enormi dubbi in questi minuti a proposito del nuovo DPCM, il primo di novembre, con cui si torna a parlare per forza di cose di chiusura Comuni, bar, ristoranti e Comuni nelle zone arancioni. Insomma, le aree a rischio moderato non dovranno sottostare ad un lockdown più stringente, ma al contempo ci sarà il temuto blocco per alcune attività. Vediamo dunque di chiarire i principali punti che stanno alimentando incertezze, poco dopo l’arrivo dello stesso DPCM nella Gazzetta ufficiale.

Precisazioni su chiusura Comuni, bar e ristoranti nelle zone arancioni con DPCM del 3 novembre

Approccio diverso per chiusura Comuni, bar, ristoranti nelle zone arancioni. Ogni aspetto appena menzionato, infatti, merita un approfondimento differente. Per quanto riguarda la chiusura Comuni, è confermata anche nelle zone arancioni. Si potrà abbandonare solo per le ormai arcinote comprovate esigenze da riportare alle Forze dell’Ordine, ma anche per svolgere le attività che l’ultimo DPCM ha lasciato operative. Basti pensare agli allenamenti individuali nei Centri sportivi.

Per i bar nulla da fare, con la chiusura definitiva fino ad inizio dicembre, mentre i ristoranti potranno continuare a lavorare solo con asporto e consegne a domicilio, rispettando l’orario massimo delle 22. Insomma, qualche libertà in più rispetto alle zone rosse, con il limite alla mobilità che in quest’ultimo caso ricorda molto quello che abbiamo vissuto in Italia tra marzo e aprile. Dunque, a novembre non avremo libertà extra rispetto a quelle menzionate.

Ribadiamo che al momento non abbiamo ancora notizie certe per quanto riguarda la lista delle regioni che nei prossimi giorni verranno associate a zone rosse e arancioni, ma come è stato detto stamane, la situazione sembra molto chiara. Da definire la posizione della Campania, in bilico tra i due gruppi, anche se in un primo momento pare che l’area verrà collocata tra quelle meno a rischio.